Dal superdosaggio dell’enzima fitasi maggiori benefici per maiali e pollame: nonostante il suo uso sia già diffuso nelle diete di molti animali in tutto il mondo, il valore attualmente ottenuto dall’impiego dell’enzima fitasi nelle formulazioni dei mangimi è solo una piccola parte dei potenziali benefici. A spiegarlo è Rob ten Doeschate, direttore tecnico di AB Vista, fornitore internazionale di micro-ingredienti di nuova generazione per l’industria dei mangimi animali: “L’uso dell’enzima fitasi per ridurre i costi legati alla formulazione dei mangimi e per rilasciare sali minerali (calcio, fosforo e sodio) ha già prodotto significativi benefici economici, in particolare per il settore produttivo dei mangimi. Ma eliminare gli effetti anti-nutrienti dovuti al fitato attraverso superdosaggi di fitasi farà sì che l’ultima generazione dell’enzima fitasi sarà in grado di fornire prodotti di ancora maggior valore”.
Secondo le stime il costo totale degli effetti anti-nutrizionali dei fitati per l’industria del pollame è di quasi 2 miliardi di euro all’anno in termini di prestazioni perdute. Attualmente i fitati sono ritenuti responsabili di un ridotto assorbimento di calcio, zinco, magnesio, sodio e rame, oltre agli aminoacidi. “L’ultima generazione di fitasi è in grado sia di fornire alti livelli di rilascio di fosforo, sia di distruggere una percentuale più alta del fitato presente nella dieta degli animali – spiega Doeschate -. Questo rende il superdosaggio (ovvero l’uso di alte dosi di fitasi per eliminare rapidamente il fitato nel tratto digestivo anteriore) una valida opzione per tutti i produttori di suini e di pollame, ed è forse lo sviluppo più eccitante che questo settore ha conosciuto negli ultimi anni“.
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m.c.