La Commissione Europea alza il sipario sulla semplificazione delle procedure burocratiche che gravano sulle spalle degli agricoltori. In un documento inviato il 22 febbraio alla presidenza belga, la Commissione ha delineato una serie di azioni possibili per alleviare il peso amministrativo che affligge il settore agricolo: il documento propone una serie di misure a breve e medio termine per raggiungere la semplificazione normativa e burocratica del settore agricolo, che servirà da base per discussioni e azioni congiunte con i paesi dell’UE. A rendere noto il documento è stata la stessa Commissione europea tramite nota stampa ufficiale.
“Stiamo alleggerendo il carico amministrativo dei nostri agricoltori per aiutarli a garantire la sicurezza alimentare per i cittadini europei. La semplificazione delle nostre politiche agricole è una priorità costante, sia a livello dell’UE che nazionale”, ha detto la presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen.
Le azioni proposte nel documento tengono conto dei contributi delle amministrazioni nazionali, delle principali organizzazioni agricole dell’UE e della commissione agricola del Parlamento europeo: tale documento dà seguito all’impegno assunto dalla presidente Von der Leyen al Consiglio europeo dello scorso 1 febbraio. Il modello di erogazione dell’attuale Politica Agricola Comune (PAC), basato su Piani Strategici della PAC decisi e attuati a livello nazionale, rappresenta già un passo avanti in termini di semplificazione e sussidiarietà rispetto al periodo precedente: gli Stati membri giocano un ruolo chiave nel mantenere limitato e proporzionato il carico amministrativo per gli agricoltori per raggiungere gli obiettivi della legislazione dell’UE, e proprio per questo qualsiasi esercizio di semplificazione di successo deve essere condotto in stretta collaborazione con le amministrazioni nazionali e gli stessi agricoltori.
Il prossimo mese di marzo la Commissione avvierà un sondaggio online rivolto direttamente agli agricoltori, iniziativa che contribuirà a identificare le loro principali fonti di preoccupazione e a comprendere le fonti di oneri amministrativi e complessità derivanti dalle norme della PAC e da altre norme dell’UE per il settore alimentare e agricolo. Il sondaggio fornirà già nell’estate un quadro più chiaro degli ostacoli amministrativi principali percepiti e affrontati dagli agricoltori. I suoi risultati saranno inclusi in un’analisi più dettagliata da pubblicare nell’autunno 2024.
La Commissione inoltre propone misure a breve e medio termine che potrebbero apportare un certo sollievo sia agli agricoltori che alle amministrazioni nazionali, responsabili della gestione e del pagamento dei fondi dell’UE.
In primo luogo la Commissione propone di semplificare alcuni requisiti di condizionalità cui gli agricoltori dell’UE devono conformarsi: l’insieme delle norme di base (o GAEC, buone condizioni agricole ed ambientali) che tutti gli agricoltori devono rispettare per ricevere il sostegno della PAC: la Commissione ha già agito concedendo per il 2024 un’esenzione parziale dalle regole sulla terra incolta, la cosiddetta GAEC 8, e propone ora di modificare le regole del primo standard (GAEC 1), che impone il requisito di mantenere stabili le aree di prato permanente nell’UE dal 2018. Ai sensi di questo requisito, gli ex allevatori con grandi pascoli costretti a passare alla produzione di colture erbacee a causa di turbative di mercato potrebbero essere invitati a riconvertire la propria terra coltivabile in pascoli permanenti, obbligo che potrebbe comportare una perdita di reddito per gli agricoltori interessati. La Commissione propone quindi di modificare queste regole entro metà marzo per garantire che i cambiamenti strutturali causati dal riorientamento del mercato e dalla riduzione del bestiame siano presi in considerazione, garantendo che gli agricoltori non siano penalizzati nel loro lavoro e contribuendo a ridurre l’onere a loro carico.
La Commissione esaminerà anche quali pratiche agricole possano essere possibili durante periodi sensibili quando si adempie all’obbligo di copertura del suolo nell’ambito del GAEC 6. La Commissione sta inoltre incoraggiando tutti gli interessati a condividere il proprio punto di vista sul carico amministrativo che può essere collegato alla Direttiva sui nitrati, anche in questo caso tramite consultazione online aperta fino all’8 marzo prossimo.
In secondo luogo la Commissione propone di semplificare la metodologia per determinati controlli, mirando a ridurre il numero di visite in azienda da parte delle amministrazioni nazionali fino al 50%. Questa misura risponde direttamente alle richieste degli Stati membri. La Commissione propone di razionalizzare e chiarire come valutare la qualità del Sistema di Monitoraggio delle Aree. Quest’ultimo è un sistema basato sull’analisi automatizzata di immagini satellitari provenienti dal Copernicus, destinato a ridurre le ispezioni nelle aziende agricole, aiutare gli agricoltori a evitare errori e incorrere in penalità, nonché facilitare la segnalazione. Con meno visite da parte dell’amministrazione da gestire, gli agricoltori avranno più tempo da dedicare al proprio lavoro principale.
In terzo luogo, la Commissione propone di chiarire l’uso del concetto di “forza maggiore” e “circostanze eccezionali”. Questo concetto legale consente di non subire penalità a tutti gli agricoltori che non possono soddisfare tutti i requisiti della PAC a causa di eventi eccezionali e imprevedibili (come nei casi di gravi siccità o inondazioni). La chiarificazione supporterà le amministrazioni nazionali nell’applicazione di questa disposizione, garantirà la sua applicazione uniforme in tutta l’Unione e migliorerà la certezza di ottenere il sostegno della PAC per gli agricoltori colpiti da tali eventi sfortunati. Più in generale la Commissione lavorerà con gli Stati membri per determinare possibili modi di razionalizzare i controlli.
Nel suo documento la Commissione menziona anche ulteriori misure a medio termine che potrebbero alleggerire gli oneri per gli agricoltori, in particolare per gli agricoltori più piccoli, e potrebbe considerare di proporre cambiamenti in tal senso ai Regolamenti di base della PAC concordati dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel 2021.
Una proposta avanzata potrebbe essere quella di esentare le piccole aziende agricole di meno di 10 ettari dai controlli relativi al rispetto dei requisiti di condizionalità (GAEC). Questa esenzione semplificherebbe significativamente il lavoro quotidiano degli agricoltori più piccoli che rappresentano il 65% dei beneficiari della PAC, pur mantenendo le ambizioni ambientali della PAC poiché le piccole aziende agricole coprono solo il 9,6% delle aree che ricevono il sostegno della PAC. Inoltre, qualora i Regolamenti di base fossero modificati a medio termine, potrebbero essere riviste la GAEC 8 sulla terra incolta, la GAEC 7 sulla rotazione delle colture e la GAEC 6 sulla copertura del suolo per ridurre ulteriormente il carico per gli agricoltori.
Parallelamente, la Commissione faciliterà lo scambio delle migliori pratiche di semplificazione tra gli Stati membri attraverso i diversi organismi di cooperazione rilevanti (ad esempio gruppi di esperti, comitati e altri).
Nella valutazione delle proposte di semplificazione la Commissione ha tenuto conto degli effetti di queste proposte sugli obiettivi ambientali e sull’ambizione della Politica Agricola Comune. Per rispondere ulteriormente alla situazione di crisi attuale nel settore agricolo, la Commissione sta lavorando anche ad azioni per migliorare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare e proteggerli contro pratiche commerciali sleali.