‘Mais: produzione, rese e innovazione, a che punto siamo?’. Questo il focus del consueto appuntamento della Giornata del Mais organizzata dal Crea Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, quest’anno in modalità webinar, il 29 gennaio 2021. La partecipazione è stata notevole, con punte di 350 connessi a dimostrazione del fatto che il mais continua a suscitare grande interesse.
La prima sessione dei lavori, moderata da Amedeo Reyneri, Università di Torino, e Anna Maria Mastrangelo, Crea, è iniziata con il tradizionale appuntamento con Dario Frisio dell’Università degli Studi di Milano. Il quadro economico del settore, tracciato dal professore, è altalenante: da un lato la buona performance per il 2020 del mais (112,3 quintali/ha contro una media di circa 94 quintali/ha degli ultimi 23 anni), dall’altro un’ulteriore riduzione delle superfici coltivate a mais (nuovo calo del 4% dopo la seppur lieve ripresa del 6% del 2019). Il tasso di autoapprovvigionamento continua a scendere e l’Italia resta importatrice netta di mais, pertanto è necessario un intervento che ridia forza al settore maidicolo, strategico per le filiere d’eccellenza italiane.
A tale scopo il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha istituito il Tavolo Tecnico Permanente che ha elaborato il Piano di settore, approvato dalla Conferenza Stato Regioni nel febbraio 2020. Un primo risultato concreto è stato il contributo nel fondo competitività delle filiere e l’Accordo quadro per il mais italiano. Milena Battaglia, Mipaaf, ha evidenziato che tali misure hanno coinvolto, nella campagna 2020, oltre 107.000 ettari.
Il Piano di settore, di cui hanno parlato Pietro Gasparri (Mipaaf) e Cesare Soldi (Associazione Maiscoltori Italiani), punta al rilancio di questa coltura attraverso tre punti principali: promozione di efficienti Politiche comunitarie, aumento della competitività del settore e orientamento al mercato. Nell’ambito di quest’ultimo aspetto si colloca l’obiettivo di ‘migliorare l’immagine della coltura’, non a caso la sostenibilità ambientale è stata il tema centrale di questa edizione della Giornata del Mais.
laquo;Connettere la sostenibilità ambientale alla competitività e alla remunerazione per le aziende è la chiave per il futuro della maiscoltura italiana raquo;, ha affermato Nicola Pecchioni, direttore del Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali. laquo;Questa coltura ha già una straordinaria efficienza fotosintetica – continua – ma dobbiamo lavorare attraverso lo studio e l’applicazione delle nuove tecnologie affinché si vinca la sfida di coniugare genetica e tecniche agronomiche per garantire un’alta produttività e un basso impatto ambientale raquo;.
Un contributo assai rilevante al raggiungimento di questo obiettivo è dato dall’intensificarsi delle attività di ricerca e sperimentazione, che ha portato ad innovazioni relative alla maiscoltura di precisione e alle nuove tecnologie genetiche di evoluzione assistita per un miglioramento varietale al passo con l’agricoltura del futuro. Migliorare la sostenibilità del mais attraverso un minore impatto ambientale e un possibile aumento delle rese è il focus delle linee di ricerca presentate da Jacopo Bacenetti, Università degli Studi di Milano, Francesco Morari, Università degli Studi di Padova e Michele Morgante, Università degli Studi di Udine. L’approccio LCA, Lyfe Cycle Assessment, le mappe di produzione derivanti dall’agricoltura di precisione e le Tea, tecnologie di evoluzione assistita sono alcuni degli strumenti attraverso i quali sarà possibile raggiungere l’obiettivo.
Nella seconda sessione del convegno, moderata da Chiara Lanzanova e da Carlotta Balconi, Crea, sono stati illustrati i risultati delle sperimentazioni condotte dal Crea. La campagna 2020 è stata la seconda migliore annata dal 2002: 155,70 q/ha è stata la resa media registrata dalle prove di confronto varietale coordinate da Gianfranco Mazzinelli. Le condizioni meteoclimatiche favorevoli della scorsa stagione hanno consentito di ottenere raccolti di buona qualità e sanità, con livelli di fumonisine e aflatossine inferiori rispetto alle annate precedenti; questo è quanto emerso dai dati illustrati da Sabrina Locatelli provenienti dalla Rete qualità mais. La Giornata si è conclusa con i risultati relativi all’efficienza e alla competitività degli ibridi di mais in prova per l’iscrizione al registro nazionale delle varietà nel 2020 di Anna Giulini che ha presentato anche gli obiettivi del Progetto InnoVar: grazie ad un approccio integrato che incorpora genomica, fenomica e ‘machine learning’, mira a potenziare e migliorare l’efficienza e la precisione delle prove per la registrazione di nuove varietà vegetali nel Catalogo europeo e dei successivi processi decisionali.
Gli Atti della Giornata del Mais, con le presentazioni dei relatori, sono disponibili al seguente link: https://www.crea.gov.it/web/cerealicoltura-e-colture-industriali/pubblicazioni-istituzionali-e-schede-tecniche
Foto: Pixabay
di Sabrina Locatelli e Chiara Lanzanova CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, Bergamo