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Giornata mondiale della Terra, Assalzoo in difesa di sostenibilità ed economia circolare

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In occasione della Giornata mondiale della Terra, Assalzoo (Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici) vuole ribadire l’impegno del settore per la difesa della salute del Pianeta. Il settore mangimistico italiano, infatti, riveste da sempre un ruolo di prima linea in termini di sostenibilità delle produzioni e di contributo verso una zootecnia rispettosa dell’ambiente, assicurando un elevato grado nella gestione delle risorse disponibili e un’attenzione sempre maggiore alle condizioni di salute e benessere degli animali allevati, divenuti oggi un prerequisito fondamentale per la sicurezza e la qualità delle produzioni zootecniche.

Con quella del 2020, l’Earth Day-Giornata mondiale della Terra, che si tiene oggi 22 aprile, celebra la sua cinquantesima edizione. Il tema scelto per quest’anno è l’azione per il clima a fronte di quei cambiamenti epocali che si sono imposti, ormai nell’ultimo decennio, come una delle principali questioni del dibattito internazionale.

L’umanità ha davanti a sé una sfida, quella di proteggere la Terra dagli effetti degli sconvolgimenti climatici, un tema che richiama da vicino altre questioni, dall’aumento della popolazione mondiale all’utilizzo delle risorse naturali. Proprio su questo fronte, sulla corretta gestione e sull’ottimizzazione dell’impiego sostenibile di risorse disponibili e di materie prime, Assalzoo e tutta l’industria mangimistica sono impegnate in modo convinto ormai da diversi decenni, tanto che oggi la mangimistica è tra i settori con le migliori performance in termini di sostenibilità, con un valore notevole per tutta la filiera agroalimentare.

Quello dell’alimentazione animale può essere visto infatti come un settore ad alta efficienza circolare. Le aziende che producono mangimi – in un’ottica di corretto utilizzo e di valorizzazione delle risorse naturali disponibili – impiegano i co-prodotti e gli ex prodotti dell’industria agroalimentare. Oltre il 50% degli ingredienti impiegati dall’industria per la produzione mangimistica derivano proprio da altri processi di trasformazione della filiera agroalimentare.

Ciò permette di valorizzare molti co-prodotti delle lavorazioni delle industrie alimentari come le farine proteiche e le crusche, ma anche una quantità crescente di altri residui delle lavorazioni agroalimentari come quelli derivanti dalla lavorazione dello zucchero o della distillazione, o quelli derivanti dai prodotti da forno o dalla caseificazione, ecc., che, proprio grazie alla mangimistica, possono essere recuperati, potendo così essere reimmessi all’interno del circuito alimentare.

Un esempio virtuoso quello della circolarità della produzione mangimistica che viene messo in atto senza trascurare ma, anzi, elevando sempre gli standard di sicurezza alimentare, a beneficio dei prodotti alimentari di origine zootecnica che ne derivano come carne, latte, uova e pesce.

Un percorso in continua crescita, grazie a un’attività di ricerca ininterrotta, che permette non solo di ottimizzare i processi produttivi, ma anche di elaborare mangimi su misura in grado di gestire al massimo livello tutte le risorse disponibili per permettere agli allevatori di produrre di più utilizzando di meno e, soprattutto, riducendo al massimo gli sprechi.

Foto: Pixabay