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Grana Padano DOP, una forma su due viene venduta all’estero. Zaghini: “Così si traina l’agroalimentare di qualità Made in Italy”

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di Andrea Spinelli Barrile, Redazione

Dal 19 giugno 2019 il Consorzio tutela Grana Padano ha un nuovo presidente, Renato Zaghini, che è succeduto ai 21 anni di presidenza di Nicola Cesare Baldrighi. Zaghini, già tesoriere del Consorzio nei 17 anni precedenti la nomina a Presidente, è una figura cosiddetta “tecnica”, per 21 anni presidente del Caseificio Europeo Società Agricola Cooperativa di Bagnolo San Vito, in provincia di Mantova. Una presidenza che ha messo al centro collegialità e tutela del sistema lattiero caseario.

Nei primi quattro mesi del 2023 sono 2.060.135 le forme di Grana Padano già prodotte, produzione che fa segnare un +5,21% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Quali sono gli obiettivi, e le aspirazioni, produttivi del Consorzio per quest’anno?

Negli ultimi anni la produzione ha visto incrementi significativi che hanno dato grandi soddisfazioni, non solo economiche, all’intero sistema del Grana Padano DOP. L’obiettivo del 2023 è di continuare a sostenere la crescita, perché secondo noi ci sono i margini per farlo. Dobbiamo puntare soprattutto all’estero, che oggi pesa per oltre il 47% circa dei nostri volumi: i dati ci dicono che con l’estero abbiamo intrapreso un percorso vincente che fa da traino a tutto l’agroalimentare di qualità Made in Italy. L’ambizione è di aumentare la produzione, sempre nel rispetto e in un’ottica di salvaguardia di tutti gli anelli che compongono la filiera della DOP, rispettando il nostro Piano produttivo adottato dai caseifici e dai produttori latte.

Quali sono le caratteristiche principali che fanno di Grana Padano un prodotto unico? Perché possiamo definirlo, a ragion veduta, “un’eccellenza italiana”?

Grana Padano oggi è il formaggio DOP più consumato al mondo, è un simbolo nazionale e il suo gusto ineguagliabile è il custode di tradizioni, di culture e di stili di vita che hanno fatto innamorare il mondo. Questo traguardo è stato raggiunto grazie alla semplicità dei suoi ingredienti e alla maestria dei casari che hanno tramandato la ricetta per generazioni. Grana Padano è un’eccellenza italiana anche grazie alla serietà della filiera che è cresciuta in modo sostenibile, attenta all’ambiente, all’economia e al sociale. Oggi, con oltre 2,7 milioni di litri di latte trasformato in Grana Padano, rappresentiamo un quarto della produzione nazionale vaccina: un altro primato che, a ragion veduta, può faci dire che siamo il vero driver del latte italiano.

Grana Padano DOP si assicura un legame stretto con il territorio di produzione con la prevalente utilizzazione di alimenti ottenuti dalle coltivazioni locali, insilati compresi. Come mai è così fondamentale questo legame col territorio, storico prima ancora che industriale?

In primo luogo va sottolineato che siamo una DOP, e come tale ci siamo dotati di un Consorzio, con un suo Disciplinare di produzione, che assicura il rispetto delle rigorose norme che impongono la provenienza dal territorio di almeno il 75% della sostanza secca dei foraggi, garantendo così il mantenimento del forte legame con la zona di produzione. La notizia più recente è che a tale proposito abbiamo voluto fare di più, istituendo l’Albo dei fornitori di foraggi e mangimi per le bovine da latte destinato alla trasformazione in Grana Padano DOP. Il fine è di aumentare la tracciabilità, consolidare il rapporto con il territorio e ridurre gli sprechi per essere sempre più sostenibili.

Grana Padano è un’eccellenza conosciuta in tutto il mondo che nei mercati esteri vive, da un certo punto di vista, le stesse problematiche di altri formaggi simili: il Consorzio come affronta la concorrenza sleale e fenomeni come l‘italian sounding?

L’altissima qualità del Grana Padano è l’arma migliore contro la concorrenza sleale e contro chi cerca di imitare la ricetta del nostro formaggio. Adottiamo anche misure di tutela legale nei confronti del nostro marchio denunciando quanti ne scimmiottano la grafica, e mediante le attività di comunicazione e informazione al consumatore, sia in Europa che nel resto del mondo, abbiamo modo di rendere note le caratteristiche organolettiche del prodotto con tutte le garanzie che derivano dalla tracciabilità sull’intera filiera a partire, appunto, dall’alimentazione delle bovine.

32 province in 5 regioni italiane, l’area di produzione di Grana Padano è molto grande e, negli ultimi anni (2023 compreso) soffre di problematiche legate all’emergenza climatica. Come si sta adeguando questa industria a questi cambiamenti?

Il cambiamento climatico e le sue conseguenze sono temi che occorre affrontare con serietà e senza la scorta di ideologie. L’alluvione dell’Emilia-Romagna sta rappresentando una devastazione tale che deve necessariamente far cambiare rotta a tutti. L’area vasta che il Grana Padano rappresenta e il fatto che un quarto del latte vaccino prodotto in Italia viene trasformato in Grana Padano, ci rende interlocutori importanti e necessari sia delle amministrazioni centrali che locali, che vorranno, anzi che dovranno, sottolineo, avviare un percorso di tutela e di riqualificazione del territorio.