Quando si tratta di alimentazione del suino la soia è una fonte di grassi migliori rispetto all’olio di mais. A dimostrarlo è una serie di esperimenti condotti dai ricercatori dell’Università dell’Illinois (Urbana, Stati Uniti) e descritti sul Journal of Animal Science.
Gli scienziati, guidati da Hans H. Stein, docente di scienze animali presso l’ateneo statunitense, hanno analizzato il valore energetico dei grassi contenuti nella soia, nell’olio di mais e in 4 diversi co-prodotti del mais: i DDGS (distillers dried grains with soluble), gli HP DDG (high-protein distillers dried grains), il germe di mais e un mais ad alto contenuto di olio caratterizzato dal 7% di lipidi. Utilizzando questi ingredienti sono state messe a punto diverse diete contenenti differenti fonti di olio e una dieta standard priva di grassi aggiunti, somministrate ai maiali direttamente nell’intestino tenue. Come ha spiegato Stein, le analisi condotte hanno svelato che “la digeribilità dell’olio presente nella soia è molto maggiore rispetto a quella dell’olio nei co-prodotti del mais. Sembra che i maiali sappiano utilizzare questo olio più facilmente”. In particolare, a livello dell’ileo la digeribilità dei grassi della soia è dell’85,2%, quella degli HP DDG del 76,5%, quella dei DDGS del 62,1%, quella del mais ad alto contenuto di olio del 53% e quella del germe di mais del 50,1%. Considerando, invece, l’intero tratto digerente, la digeribilità è risultata del 79,7% per la soia, del 70,2% per gli HP DDG, del 51,9% per i DDGS, del 43,9% per il germe di mais e del 41,4% per il mais ad altro contenuto di olio.
Secondo Stein queste differenze dipendono dal modo in cui i grassi sono immagazzinati nelle diverse fonti considerate. “Nella soia – spiega il ricercatore – c’è quasi il 20% di grassi e quindi molti di questi sono immagazzinati come normali trigliceridi e relativamente facili da utilizzare. Negli altri ingredienti, soprattutto nel germe di mais e nei DDGS, parte del grasso è incapsulato dalle fibre, che lo rendono più difficile da digerire da parte degli enzimi”. Resta il fatto che la digeribilità dell’olio di mais è superiore rispetto a tutte le altre, attestandosi al 95,4% a livello dell’ileo e al 94,3% considerando l’intero tratto digerente. “Dal punto di vista nutrizionale ci sarebbe un chiaro vataggio se potessimo prima estrarre il grasso e poi aggiungerlo alla dieta come olio di mais piuttosto che lasciralo nelgi ingredienti – ha commentato Stein – L’economicità di questo approccio dipenderà dal costo dell’estrazione dell’olio dal germe di mais e dagli altri ingredienti”.
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Silvia Soligon