Tredici paesi oggi hanno guadagnato il riconoscimento della FAO per il progresso eccezionale fatto nella lotta contro la fame, un risultato che implica il raggiungimento degli obiettivi internazionali in anticipo rispetto della scadenza stabilita del 2015. Brasile, Camerun, Etiopia, Gabon, Gambia, Iran, Kiribati, Malesia, Mauritania, Mauritius, Messico, Filippine e Uruguay sono gli ultimi di una lista crescente di paesi che hanno fatto grandi passi avanti nella lotta contro la denutrizione. Questo risultato include il raggiungimento anzitempo del primo Obiettivo di sviluppo del Millennio di dimezzare la percentuale delle persone che soffrono la fame entro il 2015 – o dell’obiettivo più rigoroso stabilito al Vertice mondiale sull’alimentazione del 1996 di dimezzare entro 2015 il numero assoluto delle persone che soffrono la fame. Nel corso di una cerimonia presso la sede della FAO, il Direttore generale dell’agenzia ONU, José Graziano da Silva, ha consegnato dei diplomi di riconoscimento ai rappresentanti governativi dei 13 paesi.
“Avete superato importanti sfide in condizioni economiche globali e politiche difficili. Avete dimostrato una forte la volontà e mobilitato i mezzi”, ha affermato Graziano da Silva rivolgendosi ai destinatari del riconoscimento. I progressi nello sradicamento della fame nel mondo nel corso dei prossimi dieci anni “stanno sempre più aumentando”, ma molto resta ancora da fare – 805 milioni di persone soffrono ancora di denutrizione cronica – ha continuato il Direttore Generale della FAO, invitando i paesi ad accelerare il cammino in questa direzione. Per raggiungere questi obiettivi, occorre “migliorare la qualità e l’efficienza dei sistemi alimentari, promuovere lo sviluppo rurale, aumentare la produttività, incrementare i redditi rurali, migliorare l’accesso al cibo e rafforzare la protezione sociale”, ha affermato Graziano da Silva. Secondo le stime della FAO, Etiopia, Gabon, Gambia, Iran, Kiribati, Malesia, Mauritania, Mauritius, Messico e Filippine hanno ormai raggiunto il primo obiettivo di sviluppo del Millennio, mentre il Brasile, il Camerun e l’Uruguay hanno anche raggiunto l’obiettivo più ambizioso del Vertice del 1996 di dimezzare entro il 2015 il numero complessivo delle persone che soffrono la fame.
Il Brasile, osserva il rapporto, ha messo la necessità di combattere la denutrizione al centro della sua agenda politica, con il lancio nel 2003 del programma Fame Zero che ha introdotto misure di protezione sociale, come ad esempio i trasferimenti in denaro ai poveri e i pasti nelle scuole, in combinazione con programmi innovativi per l’agricoltura familiare. Il collegare la protezione sociale al sostegno produttivo ha contribuito alla creazione di posti di lavoro e di salari reali più alti, oltre che a una significativa diminuzione della fame e a una maggiore uguaglianza dei redditi.
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