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Il declino dell’industria casearia ovicaprina europea

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Secondo le più recenti analisi condotte dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare (ISMEA), il panorama europeo dell’allevamento ovino e caprino mostra un declino strutturale, con l’Unione Europea che ha perso circa 10 milioni di capi negli ultimi dieci anni. Questo trend negativo è destinato a persistere e si prevede una produzione complessiva di carne ovina e caprina di circa 607 mila tonnellate entro il 2035, secondo le stime della Commissione Europea.

In Italia, la situazione non si discosta significativamente da questo quadro generale: il nostro Paese conta oggi circa 6,9 milioni di capi ovini e caprini, con una riduzione del 9,3% rispetto al 2019, concentrati a livello territoriale in specifiche aree geografiche: c’è stata una piccola ripresa nel numero di macellazioni durante la Pasqua del 2024, segnando un aumento del 5% rispetto all’anno precedente, ma gli esperti di ISMEA non la considerano significativa.

È interessante notare come, nonostante una minore disponibilità di latte ovino a livello nazionale, la produzione di Pecorino Romano sia in costante crescita: nei primi cinque mesi dell’annata 2023/2024, si è registrato un aumento del 14% rispetto al periodo ottobre 2023-febbraio 2024. Il mercato dei formaggi pecorini ha subito una fase altalenante: dopo i picchi record delle quotazioni nel 2023, i prezzi del Pecorino Romano hanno subito un’inversione di tendenza nel 2024, raggiungendo i 12,43 euro al chilogrammo a marzo, con una diminuzione del 11,4% rispetto all’anno precedente. Questo calo è stato principalmente influenzato da una maggiore produzione interna e da una domanda estera in diminuzione: i caseifici lamentano una costante scarsità di latte, mantenendo i prezzi all’ovile su livelli elevati, soprattutto nelle regioni di Toscana e Lazio, e i prezzi di acquisto degli agnelli sono aumentati, raggiungendo una media di 5,75 €/kg per gli agnelli di 8-12 kg.

Il commercio estero dei formaggi pecorini ha generato un fatturato record nel 2023, superando i 267 milioni di euro (+8% rispetto al 2022), sebbene i prezzi elevati abbiano frenato le esportazioni verso i principali mercati, in particolare gli Stati Uniti. Le importazioni di ovini vivi sono aumentate del 9,6% rispetto al 2022, avvicinandosi ai livelli di tre anni fa. Nel mercato domestico, le vendite al dettaglio di formaggi pecorini hanno subito un calo significativo nel 2023 (-6,6% in volume), ma con un notevole aumento dei prezzi (+19% rispetto al 2022). Anche i consumi di carne ovicaprina hanno registrato una flessione nel 2023, seguita da una ripresa nel primo trimestre del 2024, con un aumento dei volumi acquistati del 6,3% e della spesa del 13,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.