Cresce il saldo negativo relativi all’import-export del settore cerealicolo. Nei primi sette mesi del 2013, secondo dati Anacer, l’ingresso in Italia di materie prime ha avuto un controvalore di a 3152,1 milioni di euro (erano 2567,7 nel 2012), mentre l’export ha fruttato 1826,9 milioni di euro (1680,6 nel 2012). Il saldo valutario netto è pari a -1325,2 milioni di euro, contro -887,1 milioni di euro nel 2012, il 50% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel dettaglio – Le importazioni di cereali, semi oleosi e farine proteiche nel periodo gennaio-luglio sono aumentate di 715.000 tonnellate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+8,4%). Salgono il granturco (+965.000 t) e i semi oleosi (+203.000 tonnellate di semi di soia). Calo per grano tenero (-461.000 t) e le farine di estrazione (-151.000 t, di cui -141.000 t di farina di soia). Ancora prodotti trasformati/sostitutivi (+17.000 t) e crusca (+17.400 t).
Volumi in aumento anche per le esportazioni, +149.000 tonnellate rispetto al 2012 (+6,8%).Traina l’export la pasta alimentare (+72.000 t), insieme ai cereali in granella (+57.000 t). Risultano in aumento anche le vendite dei mangimi a base di cereali (+12.000 t).
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