Il numero di aziende agricole italiane è diminuito, ma la loro dimensione media è in aumento. A svelarlo è lo studio Istat “Noi Italia – 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, presentato lo scorso 22 gennaio da Enrico Giovannini, presidente dell’istituto. I dati raccolti nel 2010 hanno rilevato la presenza di più di 1,6 milioni di aziende agricole sul territorio italiano, numero inferiore del 32,4% rispetto a quello registrato nel 2000. Le loro dimensioni sono, però, aumentate, arrivando a coprire una superficie totale di 17,1 milioni di ettari.
A registrare uno degli sviluppi più significativi è il settore agrituristico, che coinvolge più di 20 mila aziende, gestite in più di un terzo dei casi da anni. Questo tipo di offerta turistica è cresciuta in pochi anni di più del 50% sia per quanto riguarda il numero delle strutture, sia in termini di posti letto. Accanto a questo fenomeno si è assistito ad un aumento dell’interesse dei consumatori europei per la qualità dei prodotti agroalimentari, ambito in cui l’Italia “occupa una posizione di rilevo e registra il numero di certificazioni più elevato a livello comunitario”, con un totale di 239 specialità agroalimentari che, al 31 dicembre 2011, riportano un marchio di qualità.
Lo studio ha anche fatto il punto sull’uso dei fertilizzanti semplici. Rispetto al 2010 il loro uso è in lieve ripresa e nel 2011 ne è stato distribuito poco più di un quintale per ettaro di superficie agricola utilizzata, con un’intensità maggiore nel Nord Italia. Confrontando questi dati con quelli dei Paesi Ue27, l’Italia si colloca al sesto posto, subito dopo le principali economie dell’area. Nel 2011 i prodotti fitosanitari hanno raggiunto le 142,4 mila tonnellate distribuite, mentre i principi attivi hanno toccato la quota delle 70,7 mila tonnellate.
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