Home Attualità Inaugurato il giardino idroponico della FAO

Inaugurato il giardino idroponico della FAO

149
0

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per il cibo e l’agricoltura (FAO) e l’Università La Sapienza di Roma hanno inaugurato un giardino idroponico sulla terrazza della FAO che affaccia, a Roma, sul Circo Massimo, un’iniziativa che ha ulteriormente consolidato la loro collaborazione nella ricerca sull’agricoltura sostenibile. Come riferisce la stessa FAO in una nota ufficiale, questo progetto è il risultato di studi su nuove tecniche di coltivazione basate sull’uso dell’acqua.

Il giardino, sponsorizzato dall’Università La Sapienza, dal Segretariato della Mountain Partnership e dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo, introduce tecniche di coltivazione idroponica che rappresentano un avanzamento rispetto all’idroponica tradizionale: il sistema permette l’uso di acqua di rubinetto, eliminando la necessità di acqua demineralizzata e riducendo lo spreco di risorse. Inoltre, vengono utilizzati solo fertilizzanti organici, riducendo l’impronta ecologica del sistema: i microrganismi disciolti nell’acqua interagiscono con le piante, aumentando la loro resistenza a stress come alte temperature e parassiti. L’intero sistema è progettato per uso esterno, eliminando la necessità di luce artificiale e mantenendo un consumo energetico giornaliero eccezionalmente basso.

Durante la cerimonia, a cui hanno partecipato la Rettrice dell’Università La Sapienza Antonella Polimeni e la Vice Rappresentante Permanente d’Italia presso la FAO Stefania Costanza, il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu ha definito l’agricoltura idroponica come “una combinazione di tecnologia tradizionale e moderna” evidenziando l’importanza di un dialogo “fruttuoso e continuo” tra l’Accademia e la FAO. Il giardino idroponico servirà come banco di prova per la ricerca sulle potenzialità di una gestione migliorata delle risorse nell’agricoltura senza suolo, che può essere un’alternativa o un complemento all’agricoltura convenzionale, con possibili applicazioni in aree con scarsità di acqua e terreno arabile, come le montagne.