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Indicazioni IG e STG, i vantaggi per i produttori secondo l’Europa

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I regimi delle indicazioni geografiche (IG) e delle specialità tradizionali garantite (STG) offrono un’ampia gamma di vantaggi, tra cui un giusto ritorno e la concorrenza per agricoltori e produttori. A ribadirlo è la Valutazione delle indicazioni geografiche e delle STG protette nell’UE” pubblicata dalla Commissione europea. Anche se non vengono applicati sistematicamente in tutti gli Stati membri e in alcuni Stati membri devono far fronte a una scarsa consapevolezza e comprensione da parte dei consumatori, forniscono un chiaro valore aggiunto dell’UE. IG e STG garantiscono l’integrità del mercato interno dell’UE e forniscono norme comuni per il commercio con i Paesi terzi.

La Valutazione delle indicazioni geografiche e delle STG protette nell’UE

La valutazione contribuisce alla revisione in corso del sistema europeo delle indicazioni geografiche per i prodotti agricoli, i vini e le bevande spiritose e la relativa valutazione d’impatto. Secondo quanto riportato nel documento, gli obiettivi delle IG e delle STG sono stati raggiunti in modo efficace. Offrono un’ampia gamma di possibili vantaggi per le parti interessate, come un ritorno equo e la concorrenza per agricoltori e produttori, sebbene non in modo sistematico in tutti gli Stati membri.

I principali limiti sono la scarsa consapevolezza e comprensione dei regimi da parte dei consumatori in alcuni Stati membri, le complesse e lunghe procedure di registrazione e alcune debolezze nei controlli nelle fasi a valle della catena del valore. Gli altri obiettivi strategici fondamentali – sostenere le indicazioni geografiche come diritto di proprietà intellettuale, salvaguardare l’integrità del mercato interno e aiutare i produttori di prodotti STG a salvaguardare i metodi di produzione e le ricette tradizionali – sono ampiamente raggiunti.

I numeri indicazioni geografiche (IG) e delle specialità tradizionali garantite (STG)

Durante il periodo dal 2010 al 2020, il numero di denominazioni IG registrate è aumentato del 27% a oltre 3000, mentre il numero di denominazioni STG registrate è raddoppiato, sebbene solo a 60 registrazioni. Tuttavia, l’obiettivo specifico del regime STG non è pienamente raggiunto. L’elemento principale che ostacola il successo del regime è il basso valore aggiunto percepito per i produttori che registrano una STG. Ciò deriva da una combinazione di diversi fattori, come la scarsa consapevolezza da parte dei consumatori della STG e il suo complesso processo di registrazione.

Le indicazioni geografiche / STG sono valutate come efficienti. Per i produttori i vari benefici superano i costi di una procedura di registrazione complessa e lunga. Bassi costi invece per gli enti pubblici (a livello UE e nazionale) pari a circa lo 0,12% del valore delle vendite totali.

La valutazione ha misurato i regimi come rilevanti sia per le parti interessate private che per le autorità pubbliche. Infine, non risulta alcuna incoerenza importante tra indicazioni geografiche e marchi UE, indicazioni geografiche/STG e regimi nazionali/regionali, o indicazioni geografiche/STG e altre politiche dell’UE.

Foto: ©nolonely_Fotolia