Home Attualità Industria manifatturiera, va posta al centro dell’azione politica dell’UE

Industria manifatturiera, va posta al centro dell’azione politica dell’UE

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La federazione dei produttori europei di mangimi Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation) ha firmato, insieme ad altre 91 associazioni industriali europee, una dichiarazione congiunta che invita la Commissione Europea a mettere in atto una strategia industriale ambiziosa, che ponga il comparto manifatturiero al centro dell’azione politica dell’Unione.

Il documento evidenzia l’importante contributo fornito dalle industrie manifatturiere europee, che offrono lavoro a oltre 34 milioni di persone all’interno di tutti gli Stati membri. Nel testo si sottolinea che il settore è caratterizzato da un’elevata capacità di ricerca e innovazione tecnologica, vanta una forza lavoro qualificata e gode di un’ottima reputazione a livello mondiale per la qualità e la sostenibilità dei suoi prodotti. Ma negli ultimi anni le industrie firmatarie sono state costrette ad affrontare notevoli sfide: tra il 2000 e il 2014 hanno subito una riduzione della quota di produzione (in rapporto alla produzione totale nell’UE) del 3,5%, passando dal 18,8% al 15,3%. Inoltre, tra il 2008 e il 2014 hanno registrato la perdita di 3,5 milioni di posti di lavoro.

Con la dichiarazione congiunta, i firmatari chiedono pertanto alla Commissione Europea di:
– riaffermare il suo impegno ad aumentare la quota del settore nel PIL europeo al 20% entro il 2020,
con un calendario ambizioso e realistico;
– adottare un piano d’azione capace di fronteggiare le sfide che i settori industriali si trovano ad affrontare, nel quadro di una comunicazione che comprenda misure e tappe concrete;
– impegnarsi a realizzare questo piano d’azione in modo tempestivo e a informare regolarmente sui progressi compiuti.

Le industrie firmatarie s’impegnano a collaborare maggiormente con la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio di Competitività, per definire e attuare questa strategia industriale, che potrebbe contribuire a salvaguardare la leadership mondiale dei costruttori europei e a conservare i posti di lavoro in Europa.

 

Foto: Pixabay

redazione