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Ingegneria genetica, Europa frenata da normative stringenti

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L’ingegneria genetica non è solo uno strumento per produrre farmaci importanti come l’insulina. Sin da quando sono state scoperte le basi genetiche della vita i ricercatori hanno infatti cercato di manipolare i geni per migliorare le caratteristiche sia delle piante – cercando ad esempio di aumentarne la produttività o la resistenza nei confronti di parassiti e condizioni ambientali avverse – sia degli animali – cercando ad esempio di accelerarne la velocità di crescita. Ora il rapporto “Genome Editing Global Market – Forecast to 2022” pubblicato dall’indiana IQ4I Research & Consultancy fa il punto della situazione sul mercato globale delle modificazioni del genoma offrendo previsioni su ciò che accadrà di qui ai prossimi 6 anni.

Secondo il rapporto tale mercato è destinato a crescere raggiungendo i 2.669,9 milioni di dollari americani entro il 2022. A guidare la crescita saranno gli investimenti in ricerca e sviluppo e la crescita delle industrie farmaceutiche e tecnologiche, l’aumento dei finanziamenti privati e pubblici, il rapido avanzamento delle tecnologie per il sequenziamento e per la modificazione del genoma, le applicazioni nel settore della scoperta di nuovi farmaci e la possibilità di non marcare come “organismi geneticamente modificati” i prodotti della modificazione dei geni. Tuttavia, altri fattori – come normative stringenti, problematiche etiche e l’atteggiamento ostile dell’opinione pubblica – stanno letteralmente ostacolando la crescita del mercato.

In particolare, ad occupare una gran fetta del mercato sarà il Nord America, dove la padronanza delle tecnologie, la presenza di aziende e la rapida messa in pratica delle ultime novità nel settore permetteranno letteralmente di dominare il settore delle modificazioni del genoma. Il mercato asiatico è invece atteso occupare la seconda posizione del mercato globale, soprattutto grazie ai maggiori investimenti del governo in ricerca, alla prosperità economica, alle minori restrizioni normative e, ancora una volta, alla rapida messa in pratica delle nuove tecnologie. L’Europa, invece, è attesa essere il terzo mercato per dimensioni; la sua crescita è però più lenta, soprattutto a causa delle normative più stringenti e dalla crisi economica che rallenta la crescita.

Foto: © Alex011973 – Fotolia.com

red.