I dati dell’export di agosto, elaborati dall’Ismea, consentono una prima valutazione dell’impatto dell’embargo russo sulle esportazioni del made in Italy agroalimentare. A farne le spese sono stati i lattiero caseari, le carni fresche e congelate, l’ortofrutta fresca, e i salumi e gli insaccati, ossia tutti quei prodotti messi al bando dal Cremlino il 7 agosto scorso in risposta alle sanzione Ue, a seguito della crisi in Ucraina.
Particolarmente pesante il bilancio per l’aggregato delle lavorazioni a base di carne suina, un capitolo importante del made in Italy agroalimentare che annoverava la Russia tra suoi principali mercati di sbocco. Gli invii di salumi e insaccati si sono praticamente azzerati nel mese di agosto (-99% la flessione su agosto 2013). In questo caso al divieto in atto dall’estate si aggiungono anche gli effetti delle limitazioni di carattere sanitario precedentemente adottate dal governo russo. Complessivamente, emerge dalle elaborazioni dell’Ismea una flessione di oltre il 17% del giro d’affari realizzato a Mosca equivalente a una perdita di 8,2 milioni di euro su agosto di un anno fa.
Una flessione in valore di oltre il 90% degli invii alla volta di Mosca si rileva anche per le carni fresche e congelate (bovine, suine, avicole), mentre per i formaggi e latticini la riduzione degli introiti è stata dell’85% sempre nella dinamica annua (agosto 2014/agosto 2013). Da evidenziare che pur essendo, quello russo, un mercato ancora poco significativo per le produzioni lattiero casearie italiane, nel 2013 si era registrato un vero e proprio boom delle spedizioni (+ 33% in valore).
Nonostante le restrizioni agli scambi in Russia e Usa, si mantiene invece positiva la performance esportativa di preparazioni e conserve suine per i primi otto mesi del 2014. I volumi, nelle elaborazioni dell’Ismea, si sono attestati sui 108.495 tonnellate registrando un incremento, su base annua del 9,8%, mentre gli introiti hanno sfiorato i 779 milioni di euro, con una crescita del 7,6%. L’incremento esportativo si registra soprattutto nell’area dell’UE. Nell’extra Ue da segnalare che i salumi e gli insaccati ( prodotti oggetto di embargo) hanno registrato un calo dell’export alla volta di Mosca del -72,6% nel periodo gennaio-agosto 2014, risultando praticamente azzerati gli invii nel mese di agosto ( -99,3% su agosto2013).
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red.