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Ismea, gestione del rischio: in leggero aumento le polizze agevolate nella zootecnia

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Per il terzo anno consecutivo il mercato delle polizze agevolate in agricoltura fa segnare un andamento positivo. I valori assicurati raggiungono una quota record di quasi 8,3 miliardi di euro. In crescita tutte e tre le tipologie di contratto – colture vegetali, strutture e sulla zootecnia, che fa registrare però l’incremento più contenuto. In aumento anche il numero delle aziende assicurate. Sono alcuni dati dell’ultimo Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura 2020 di Ismea. Il documento ha anche valutato l’ultima stagione meteorologica registrando un aumento degli eventi climatici avversi.

Mercato raddoppiato in dieci anni per zootecnia

Il mercato delle polizze agevolate, quelle assistite da un contributo pubblico fino al 70% del premio, risulta ancora una volta un mercato dinamico, come indica Ismea sulla scorta dei dati trasmessi dalle compagnie assicurative. Nel 2019 è stato raggiunto il primato assoluto in termini di valori assicurati, pari a quasi 8,3 miliardi di euro, con un aumento del 5,1% su base annua. 

Nel portafoglio assicurativo la fanno da padrone i contratti sulle colture vegetali, con una quota di mercato pari al 72%. L’incremento annuo è stato del 4% che porta il mercato a 5,9 miliardi in valore, il secondo miglior risultato dopo quello del 2014. Seguono le quote della zootecnia e delle strutture, 16% e 12% del mercato. Per le strutture si tratta principalmente di polizze per il risarcimento di eventuali danni da eventi meteo-climatici alle serre e alle reti antigrandine. E per questi contratti si è registrata la migliore performance annuale: poco meno del 20% in più rispetto al 2018, con il superamento della soglia del miliardo di euro. 

Le polizze zootecniche hanno fatto registrare invece la dinamica più fiacca: +0,4% in valore, con una quota complessiva di 1,3 miliardi di euro. Tuttavia in dieci anni il mercato è più che raddoppiato, dal livello di 541 milioni del 2010. Le polizze in zootecnia sono principalmente a copertura dei costi di trasporto e smaltimento carcasse (68% in numero e 86% per valore dei premi). A seguire la garanzia “abbattimento forzoso”, a copertura della perdita totale o parziale del valore della consistenza dei capi allevati e la garanzia “mancato reddito”. Negli anni, inoltre, sono aumentate le tipologie di allevamenti sul mercato delle polizze agevolate: a quelle per bovini e suini si sono aggiunte per polizze per avicoli, bufalini, ovini e caprini, conigli, equidi. In ogni caso, la quota di mercato dei bovini da carne e da latte continua a rappresentare la stragrande maggioranza dei valori assicurati (75%, contro il 10% dei suini). Sul territorio i valori assicurati si concentrano in Lombardia e Piemonte.

Mais al terzo posto per superfici assicurate

Oltre ai valori, tra 2019 e 2019 sono risultati in crescita anche il numero di superfici assicurate – oltre 1,2 milioni di ettari (+10,3%), il livello più elevato degli ultimi cinque anni – e quello delle aziende – circa 76mila, di cui quasi 64 mila nel comparto vegetale, +1,2% su 2018. Tuttavia questo numero è ancora contenuto, sottolinea Ismea. Una delle criticità emerse nel 2019, insieme a una limitata distribuzione settoriale e territoriale delle polizze e a un aumento delle tariffe praticate dalle compagnie.

Sul territorio si conferma il primato del Nord dove si concentra l’81,4% del totale dei valori assicurati, in calo però di due punti percentuali. Ma comunque è cresciuto il peso del Sud. I valori assicurati sono cresciuti di poco meno del 32% e le unità del 15%, facendo superare al Mezzogiorno, per la prima volta, le 10mila unità. La diffusione delle assicurazioni agevolate al Sud è favorita dalle polizze “due rischi” che consentono un risparmio sui costi assicurativi limitando le garanzie a due soli eventi di frequenza. Si tratta di una polizza autorizzata dal Ministero delle Politiche agricole dal 2018 come strumento di transito verso la multirischio.

Passando ai prodotti, in base al valore assicurato, dopo uva, mele e riso, c’è il mais (312 milioni di euro circa) e più sotto quello da insilaggio (poco meno di 209 milioni di euro). La coltura si trova invece in terza posizione tra i prodotti per superfici assicurate (142.637 ettari)

Un altro importante risultato per il 2019 riguarda il Programma nazionale di Sviluppo rurale: la spesa è aumentata del 22% su base annua, un aumento riconducibile esclusivamente ai circa 300 milioni erogati nell’ambito della Misura 17 sulla gestione del rischio.

Alte temperature, gelate e grandine

Il rapporto ha anche analizzato il contesto meteo-climatico. Nel 2019 sono stati registrati più fenomeni avversi: le temperature l’hanno resa l’annata più calda di sempre dopo il 2016. Anche gelo, grandine e vento forte hanno compromesso l’attività agricola, in particolare grandine e vento forte hanno danneggiato, tra gli altri, le coltivazioni di frumento e mais da granella. Sono circostanze che comportano difficoltà al sistema assicurativo nel garantire un’adeguata copertura alle aziende agricole e che richiedono una nuova impostazione generale delle politiche di gestione del rischio. Bisognerebbe migliorare le sinergie tra gli strumenti già previsti dai piani di sviluppo rurali e potenziare la dotazione finanziaria per il contrasto alle perdite di produzione.

Secondo Ismea è urgente una riforma dell’intervento pubblico con l’istituzione di un Fondo di Mutualità Nazionale a tutela di tutte le aziende agricole italiane anche per superare alcuni squilibri nella distribuzione delle risorse finanziarie e dei risarcimenti fra territori e filiere produttive.

 

Foto: Pixabay

redazione