Home Attualità Ismea: rialzo esportazioni dei formaggi europei verso Usa grazie al cambio favorevole...

Ismea: rialzo esportazioni dei formaggi europei verso Usa grazie al cambio favorevole euro/dollaro

478
0
formaggi

Previsto un lieve rialzo delle quotazioni dei capi suini da macello, la flessione dei prezzi dei tagli bovini meno pregiati, la stabilità del mercato dei cereali e, grazie al cambio favorevole euro/dollaro, un rialzo dei formaggi europei e delle esportazioni dirette verso gli Usa. È quanto emerge dall’Overview pubblicata dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che ogni settimana analizza l’andamento dei mercati agroalimentari.

Nel settore suinicolo, grazie a una ripresa dell’attività di macellazione, l’Istituto prevede un lieve rialzo delle quotazioni dei capi da macello della taglia classica. Inoltre, calcola una redditività positiva per gli allevatori, anche se in netta flessione rispetto alla scorsa settimana.

Per quanto riguarda il mercato avicolo, caratterizzato da una domanda costante e da prezzi stabili, gli allevatori guardano già ai rialzi stagionali attesi per gli inizi di maggio. Per uova, galline e conigli (vivi e macellati), invece, la caduta della domanda successiva alle festività pasquali potrebbe determinare ulteriori ritocchi al ribasso dei listini settimanali.

In relazione al mercato delle carni bovine, l’Ismea prevede un’ulteriore flessione dei prezzi dei tagli meno pregiati, non solo perché la domanda è più bassa rispetto alle attese, ma anche per lo sbilanciamento dell’offerta, dovuto alla sovrapposizione tra scorte, ancora sostenute, e i nuovi arrivi dall’estero. Alle rimanenze del periodo pasquale, vendute in promozione presso la Gdo, si sommano i tagli provenienti da Francia e Germania, ceduti a prezzi competitivi. Anche in questi paesi, tuttavia, l’Istituto rileva situazioni di forte eccedenza sul fronte dell’offerta che hanno diffuse ripercussioni sui listini.

Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari, a seguito dell’indebolimento della domanda cinese, si prevede un’ulteriore lieve flessione, sul mercato internazionale, delle quotazioni di materie grasse e latte in polvere.  Confermato, invece, il rialzo per i formaggi europei, grazie al cambio favorevole euro/dollaro, che sta facendo recuperare terreno alle esportazioni Ue dirette verso gli Usa. I grana nazionali, nel solo mese di gennaio, hanno messo a segno un incremento di 10,7 punti percentuali in quanto a volumi esportati, trainati soprattutto dalla domanda statunitense (+82% nel mese di gennaio 2015 rispetto al gennaio 2014). Sulla scia del trend internazionale, anche sul mercato interno si prevedono ulteriori lievi deprezzamenti per le materie grasse, mentre per quanto riguarda i formaggi grana si delinea un atteggiamento attendista, di riflesso ai rincari moderati, ma continui, rilevati nelle ultime settimane per il Parmigiano Reggiano (12 mesi) sulla piazza di Parma.

Nel settore dei cereali, non sono previste variazioni sostanziali dei prezzi rispetto alla scorsa settimana, con listini in ulteriore calo per frumento duro, mais e sottoprodotti (crusche destinate all’alimentazione animale). Stabili, invece, i prezzi del grano tenero.

Riguardo il mercato dei prodotti orticoli, l’Istituto segnala la chiusura di campagna di finocchi e cavolfiori, in gran parte degli areali produttivi del Centro-Sud. Restano elevate le quotazioni delle primizie siciliane: patate novelle, meloni e carote novelle. Il confronto dei prezzi su base annua non mostra, tuttavia, variazioni per le patate, mentre rileva aumenti di circa il 20% per le carote novelle e di oltre il 100% per i meloni. Per il radicchio tondo primaverile, con la produzione ormai a regime, sono previste ulteriori riduzioni di prezzo nelle prossime settimane. Sostenuto il mercato di peperoni e pomodori, anche nella prospettiva di breve termine, mentre le zucchine accusano una stagionale riduzione dei prezzi, determinata da un progressivo afflusso di merce nei centri di redistribuzione. 

Nel comparto frutticolo, non si prevedono variazioni sul mercato delle pere, con le residue disponibilità nazionali vendute a prezzi soddisfacenti, ma ormai in diretta concorrenza con la produzione dell’emisfero Sud. Kiwi ancora in buona evidenza, le vendite procedono con regolarità in Italia e all’estero. Riguardo alle mele, la chiusura dello sbocco russo, particolarmente importante per la varietà Granny Smith, ha indotto gli operatori a rivolgersi ad altri mercati. Le esportazioni sembrano in particolare migliorare nell’area medio-orientale che sta in parte compensando, con maggiori acquisti, il mancato afflusso di mele verso Mosca. Domanda ancora ricettiva per le fragole, ma con prezzi in fisiologica riduzione anche nelle previsioni di questa settimana, per una normale espansione dell’offerta favorita dal rialzo delle temperature. Per i limoni Bianchetto l’avvio di campagna è apparso positivo sulle piazze di Catania e Messina, grazie all’elevato standard qualitativo e all’alta resa in succo.

Per quanto riguarda, infine, il mercato degli oli di oliva, si prevede un rialzo dei prezzi sull’intera gamma dei vergini. Questa prospettiva sembra supportata dai dati sulle disponibilità spagnole, che si confermano su livelli molto contenuti, appena sufficienti a coprire i fabbisogni stimati da qui a fine campagna.

n.c.