Home Economia L’agricoltura e l’agroalimentare nel 2018. Alcuni dati dell’Istat

L’agricoltura e l’agroalimentare nel 2018. Alcuni dati dell’Istat

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Soffre la zootecnia. Cereali e ortofrutta in salute
Il prodotto agricolo che ha fatto segnare il miglior andamento è stato il vino. La produzione è cresciuta del 16,2% in volume e di ben il 31,5% in valore. Anche i prezzi sono aumentati rispecchiando un miglioramento della qualità del prodotto. Con 10,2 miliardi di euro di valore della produzione, l’Italia nel 2018 si è posizionata seconda in Europa dopo la Francia, sua storica rivale. Bene anche le coltivazioni foraggere, i cereali, la frutta e gli ortaggi mentre il settore zootecnico è caratterizzato dal segno negativo. La produzione in valore degli allevamenti è diminuita del 2,8% rispetto al 2017, con un ribasso che sfiora l’11% nel comparto suinicolo e del 3,5% per il pollame.

La crisi dell’olio
Un mix di fattori avversi ha travolto il settore olivicolo-oleario. Il clima sfavorevole, con gelate primaverili e siccità estiva, la strage di ulivi con l’epidemia di Xylella e la diffusione della mosca olearia hanno tagliato di circa il 35% la produzione di olio d’oliva. Ancora una volta le condizioni climatiche hanno pregiudicato la redditività del settore agricolo, come era successo ad altri prodotti in passato, ad esempio al mais nel 2012 e nel 2015.

Forbice ampia tra costi e guadagni
L’andamento dei prezzi ha penalizzato gli agricoltori. Considerando un periodo ultradecennale, dal 2005 al 2018, i prezzi alla produzione sono cresciuti meno della metà di quelli degli input acquistati, dove hanno pesato i rialzi di mangimi, concimi ed energia motrice. I margini di profitto sono dunque diminuiti notevolmente, con una forbice di oltre 22 punti percentuali tra prezzi della produzione e costi del settore.

Crescita sopra la media europea
Il comparto agricolo italiano continua a rappresentare uno dei settori più floridi in Europa. Nell’Ue a 28 Stati, a fronte di una produzione di 435,9 milioni di euro, l’Italia è in seconda posizione con 56,7 milioni di euro e un aumento del volume della produzione dell’1,5%, maggiore della media europea dello 0,6%. Anche l’indicatore di reddito agricolo, misura della produttività del lavoro, ha mantenuto il segno positivo con una risalita del 3,6% mentre in Europa è sceso del 3,8%.

 

Foto: © JPchret – Fotolia

redazione