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La disponibilità di carni nel 2009

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LA DISPONIBILITÀ  DI CARNI NEL 2009 
 
 

La zootecnia in Italia continua a rappresentare, sia pure con un andamento tendenziale negativo,  una componente decisamente significativa nell’ambito dell’economia nazionale con riferimento sia al rilievo da sempre attribuito alle consistenze sia ai prodotti derivati, con particolare riferimento alla produzione ed al fabbisogno nazionale di carni.

Nonostante l’impegno dell’azione governativa, si sono registrati momenti di difficoltà vissuti in relazione a determinati periodi del passato e legati a forti problematiche di carattere sanitario, che hanno originato situazioni emergenziali da cui sono derivati momenti di crisi intensa del settore, soprattutto con riguardo ai bovini. Il riferimento più evidente in questo senso e agli anni della BSE, anni che fortunatamente sono ormai da considerarsi come un periodo superato, grazie al contributo sia dei settori produttivi e sia delle ricerche in campo sanitario.

Al riguardo, occorre tuttavia rilevare come in ambito nazionale la zootecnia in generale stia vivendo momenti di forte crisi caratterizzata da aspetti che impongono una particolare attenzione da parte delle istituzioni e del mondo politico.

Solo per considerare i nostri due allevamenti maggiori, il settore suinicolo sta vivendo una situazione di particolare gravità, testimoniata dal costante calo dei prezzi, dal livello dei costi di produzione superiore ai ricavi, nonché dalle perdite di mercato accusate maggiormente negli ultimi anni. Le difficoltà economiche che gravano nell’allevamento fanno sentire i propri effetti altresì sulle imprese di macellazione, dando luogo a una situazione generalizzata di crisi avvertita anche a livello europeo, peraltro con caratteristiche e intensità proprie nel mercato italiano di settore, caratterizzato da una situazione complessa e di difficile interpretazione.

Il settore dei bovini vive, in parallelo a quello dei suini, una situazione di crisi che appare più evidente nel più recente periodo. L’analisi economica e di mercato dei bovini, soprattutto con riferimento ai bovini da carne, dimostra una difficoltà crescente da parte della filiera e in particolare dei produttori.

Ne consegue che fornire all’utilizzatore le ultime informazioni statistiche disponibili a livello comunitario e nazionale sulle dinamiche delle consistenze animali e delle relative produzioni, nonché dei necessari mezzi di produzione ad esse erogati  sarà senz’altro prezioso ed utile nella scelta delle strategie di mercato. 

La produzione di carni in Italia 

a) Carni rosse 

Secondo quanto previsto dalle Direttive 93/23/CEE, 93/24/CEE e 93/25/CEE, l’Istat effettua mensilmente la rilevazione del bestiame macellato che fornisce informazioni sul numero di capi e sul relativo peso (vivo e morto) degli animali abbattuti nel territorio nazionale. Le specie rilevate, suddivise in categorie, sono quelle dei bovini, bufalini, suini, ovini, caprini, equini e struzzi.

L’indagine viene eseguita presso un campione di mattatoi pubblici e privati (a bollo CEE, a capacità limitata e in deroga) e riguarda sia il bestiame indigeno sia quello di provenienza estera. La rilevazione  viene normalmente condotta su un campione di circa 500 unità, estratte da un universo di circa 2.300 mattatoi attivi.

I dati dell’Istat relativi al periodo gennaio-novembre del 2009 indicano che sono stati avviati al macello circa 3,5 milioni di bovini, vale a dire un numero di capi leggermente inferiore (-0,2%) a quello registrato nel corrispondente periodo dell’anno precedente, con una produzione di carni rosse  di poco più di 9,6 milioni di quintali in peso morto (-0,6% rispetto al 2008). Al loro interno, le minori macellazioni in termini d numero di capi hanno interessato in misura significativa la categoria dei vitelloni maschi, con 1.569.223 capi macellati (-3,4%) per 5,4 milioni di quintali (-3,7%), seguita da quella delle vacche con 451685 capi (-1,9%) per 1,2 milioni di quintali (+1,3%), solo in parte controbilanciate dalle aumentate macellazioni di vitelli , pari a 836.194 capi (+5,3%) per 1,2 milioni di quintali (+7,1%) e di vitelloni femmine, pari a 563.860 capi (+1,6%) per 1,5 milioni di quintali (+3,9%). Dinamica analoga di tipo regressivo anche per gli allevamenti suini con 12,2 capi macellati (-0,3%), dai quali, tuttavia, sono state ottenute 14,8 milioni di tonnellate, con un aumento rispetto al pari periodo dell’anno precedente dell’1,3%, per lo più concentrata nella categoria dei “grassi”. Anche  le macellazioni complessive di ovi-caprini, con 4,5 milioni di capi per 441 mila tonnellate,  mostrano un incremento che si aggira intorno all’1,0%, esclusivamente ascrivibile agli ovini. Infine, è da segnalare la marcata flessione delle macellazioni di equini, diminuite del 10,4% in termini di capi e dell’8,7% in termini di carne. 
 

Macellazioni  di bestiame a carni rosse (Gennaio – Novembre 2009) 

SPECIE Capi    Carne (Peso   morto) Resa media

(%)

Numero Variazione rispetto all’anno precedente (%) Complessivo in quintali Variazione rispetto all’anno precedente (%)
Bovini 3.464.599 -0,2 9.530.663 -0,6 56,3
Bufalini 25.735 159,7 55.017 144,3 49,9
Ovini  4.303.821 1,8 423.928 1,2 55,1
Caprini 174.949 -13 17.092 -3,3 54,7
Suini 12.228.684 -0,3 14.772.783 1,3 79,9
Equini 77.677 -10,4 200.638 -8,7 55,3

Fonte: Istat 
 

b) Carni bianche 

L’Istat, a partire da gennaio 2002, effettua mensilmente una rilevazione del bestiame a carni bianche macellato che fornisce informazioni sul numero di capi e il relativo peso (vivo e morto) degli animali abbattuti ogni mese sul territorio nazionale. 1Gli animali considerati sono i volatili da cortile, la selvaggina da penna e i conigli. L’indagine, a carattere totale, viene eseguita sull’universo dei mattatoi a bollo CEE o a capacità limitata e riguarda sia il bestiame indigeno sia quello di provenienza estera.

Le macellazioni di avicoli nel periodo gennaio-novembre 2009 hanno interessato poco più di 439 milioni di capi per complessivi 7,5 milioni di quintali di carne in peso morto, con un incremento del 3,3% in termini di capi e del 3,2% in termini di carne rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Tale ulteriore aumento, dopo quello registrato nel 2008, rafforza il netto consolidamento della ripresa nel 2008 dal tracollo produttivo verificatosi nel periodo 2006-2007 a seguito degli effetti, per lo più mediatici, creati dall’epidemia asiatica di influenza aviaria. Ad ascriversi la maggior parte di tale incremento è la produzione di carni di pollo, ed in particolare quella dei polli da carne maggiori di 2 kg (+3,4% per i capi avviati al macello e +13,4% per la carne in peso morto). Anche il tacchino, sull’onda di una aumentata richiesta del mercato, ha registrato un sensibile aumento produttivo con 2,8 milioni di quintali (+3,4%) a fronte di una opposta flessione nel numero dei capi macellati (-2,9%). Stazionaria la produzione di carni di coniglio, pari a 326 mila quintali (+0,1), nonostante la flessione del 7,7% nel numero delle macellazioni. 
 

Macellazioni  di bestiame a carni bianche (Gennaio – Novembre 2009) 

SPECIE E CATEGORIE Capi Carne (Peso   morto)
Numero 

(000)

Variazione rispetto all’anno precedente (%) Complessivo in quintali Variazione rispetto all’anno precedente (%)
Avicoli 439.434 3,3 7.478.477,7 3,2
 Polli da carne minori di 2 kg 151.718 3,2 1.635.331,2 7,8
 Polli da carne maggiori di 2 kg 261.929 3,4 5.493.171,0 13,4
 Galline  ovaiole 18.341 0,3 203.934,2 9,8
 Tacchini 26.133 -2,9 2.757.509,4 3,4
 Faraone 5.119 6,3 67.386,7 18,2
 Anatre 1.488 3,3 34.111,0 22,3
 Oche 11 37,5 426,1 29,9
Conigli 22.205 -7,7 326.225,2 0,1
Selvaggina 17.950 -8,6 31.488,7 4,8
 Quaglie 17.264 -8,8 28.541,1 5,1
 Piccioni 686 -0,4 2.947,5 2,2

Fonte: Istat 
 

Commercio con l’estero del bestiame vivo e delle carni  
 

I risultati riportati di seguito derivano dalla rilevazione mensile che l’Istat effettua sul commercio con l’estero, secondo i criteri stabiliti dai Regolamenti CEE 1736/75 del Consiglio (e successive modifiche) per i Paesi extra-comunitari e 3330/91 del Consiglio per i Paesi UE.

Nel periodo gennaio – novembre 2009 il numero dei bovini vivi importati (circa 978 mila capi) risulta aumentato del 4,7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, mentre le esportazioni (circa 19 mila capi) registrano una marcata flessione del 42,1%.

Per quanto concerne i suini le importazioni risultano ancora una volta in aumento, mentre le esportazioni fanno registrare un decremento piuttosto elevato, passando da 130.682 a 68.500 capi (-47,6%). In netta diminuzione,invece, gli scambi con l’estero per gli ovini e caprini. In particolare, le importazioni di ovini, attestandosi su 1.260.429 capi, registrano una flessione del 13,8%, mentre le esportazioni diminuiscono dell’83,2%.

Per gli allevamenti avicoli in complesso nel periodo gennaio – novembre si registra un significativo decremento nel numero di capi importati (-21,1%) a fronte di un marcato incremento delle esportazioni (+36,1%), per lo più ascrivibili alle maggiori vendite all’estero di  pulcini di peso uguale o inferiore a 185 grammi, solo in parte attenuate dal decremento nell’export di tacchini (-6,7%)

Nel settore delle carni, rimangono pressoché stazionarie le importazioni mentre diminuiscono sensibilmente le esportazioni dei prodotti bovini freschi o refrigerati (rispettivamente +0,4% e         -11,4%). Per le carni suine, a fronte di un moderato decremento delle importazioni (-1,9%), si registra una significativa flessione nelle vendite all’estero (-17,7 %). 
 

Commercio estero di animali vivi e carni  (gennaio – novembre 2009) 

  Importazioni Esportazioni
Quantità Variazione % rispetto all’anno precedente Quantità Variazione % rispetto all’anno precedente
  ANIMALI VIVI (capi)
BOVINI 977.891 4,7 18.976 -42,1
– riproduttori 47.240 -1,7 893 -60,5
– non riproduttori 916.007 4,7 17.905 -41,4
– altri non domestici 14.644 32,7 178
SUINI 647.358 19,3 68.500 -47,6
– riproduttori 9.261 -6,0 17 -99,6
– non riproduttori 638.097 19,7 68.483 -45,9
OVINI 1.260.429 -13,8 2.387 -83,2
– riproduttori 9.269 -34,9
– altri 1.251.160 -13,6 2.387 -83,2
CAPRINI 11.545 -7,7 -100,0
– riproduttori 40 -36,5
– altri 11.505 -7,5 -100,0
EQUINI 42.045 -14,9 721 8,1
– riproduttori 94 -63,6 77 -9,4
– altri 41.951 -14,6 644 10,7
AVICOLI 7.886.917 -21,1 16.574.062 36,1
Pulcini di peso =< 185 g 3.937.304 -16,8 5.483.034 87,9
Galli e galline 610.654 -26,7 8.698.112 29,9
Tacchini 2.319.778 -20,4 2.367.385 -6,7
Oche 14.811 -14,3 2.500 ..
Anatre 1.004.370 -31,1 8.272 -68,9
Faraone -100,0 14.759 541,7
  CARNI* (tonnellate)
Carni bovine 401.553 0,4 103.730 -11,4
Carni suine 774.297 -1,9 69.107 -17,7
Carni ovine-caprine 22974 -6,1 1291 19,6
Carni equine 24.885 5,0 2.004 -39,6
Carni di pollame 32.457 10,9 101.456 -8,4
Carni e frattaglie di conigli, lepri, piccioni e altri animali 7672 5,4 3935 -4,2

*Carni fresche, refrigerate e congelate

Fonte: Istat

 

Pubblicato: Gennaio-Marzo 2010

Foto: Pixabay