La Commissione Europea ha pubblicato, lo scorso novembre, uno studio che valuta il potenziale di mitigazione dei cambiamenti climatici di 19 Piani Strategici della Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2023-2027. Lo si apprende da una nota ufficiale. Secondo l’analisi, tali piani potrebbero contribuire a ridurre fino a 31 milioni di tonnellate di CO2e all’anno, principalmente attraverso il sequestro di carbonio e la riduzione delle emissioni dal suolo.
Tre pratiche agricole, la rotazione delle colture, l’espansione delle colture di copertura e la conversione all’agricoltura biologica, contribuiscono complessivamente al 78% di questa riduzione stimata. Tra gli strumenti della PAC, gli eco-schemi rappresentano il 38% del potenziale di mitigazione, mentre gli impegni ambientali e climatici nello sviluppo rurale raggiungono il 30%. Lo studio evidenzia inoltre un contributo positivo alla protezione degli attuali bacini di carbonio, stimato in 29 milioni di tonnellate di CO2e all’anno. La metà di questo potenziale è attribuibile al mantenimento dell’agricoltura biologica, seguito dalla gestione forestale (22%) e dalla protezione dei pascoli (18%).
La realizzazione di questo potenziale, spiega la Commissione, dipenderà dall’effettiva adozione delle misure previste e dal loro confronto con il periodo di programmazione PAC precedente. Tuttavia, lo studio rappresenta una base metodologica per migliorare il monitoraggio delle azioni climatiche degli Stati Membri e ridurre l’incertezza negli inventari nazionali di emissioni e assorbimenti.
In parallelo, il Rapporto 2024 della Commissione mostra che le emissioni agricole sono diminuite del 2% tra il 2022 e il 2023, mantenendo la sicurezza alimentare. Per il futuro, il 35% delle terre agricole europee sarà coinvolto in pratiche per il sequestro di carbonio, mentre il 47% adotterà azioni volontarie per la protezione del suolo, supportate anche da fondi UE come LIFE e Horizon Europe.
Questi progressi si inseriscono nell’obiettivo dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, richiedendo un impegno congiunto e misure sempre più efficaci.