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La resilienza come strumento per migliorare la salute animale

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Prevenzione delle malattie animali e capacità di risposta nei servizi veterinari sono i principali obiettivi dell’Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie). Per raggiungerli l’ente internazionale punta sulla resilienza.

Secondo l’Oie, il legame tra resilienza e sostenibilità è più forte che mai nel mondo interconnesso di oggi. Investire in relazioni e strutture che lavorano per rafforzare la resilienza contribuirà al progresso degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Il trasferimento di competenze e conoscenze attraverso la formazione rafforza la convinzione dell’Organizzazione che l’accesso equo all’istruzione svolga un ruolo fondamentale nel garantire un futuro sostenibile per le persone, gli animali e il pianeta in cui abitano.

Gli strumenti messi a disposizione dall’Oie

La resilienza è stata un principio guida dell’Organizzazione mondiale per la salute animale durante i suoi quasi 100 anni di esistenza. Recenti epidemie animali devastanti, come l’influenza aviaria, hanno messo in evidenza il valore della forza lavoro veterinaria e la sua capacità di prevenire e rispondere alle minacce per la salute globale.

Dunque, l’Oie si adopera per rendere i servizi veterinari efficienti e resilienti. Inoltre, l’Organizzazione implementa iniziative di apprendimento continuo e rafforzamento delle capacità per promuovere il miglioramento sostenibile della forza lavoro veterinaria.

Tra i programmi di punta c’è il percorso PVS. Un sistema basato sulla valutazione, che consente di identificare efficacemente i punti di forza e le esigenze dei servizi veterinari, aumentare la consapevolezza sulla conformità di un Paese agli standard internazionali dell’OIE e fornire una serie di programmi di formazione e supporto. In linea con l’approccio “One Health”, l’OIE ha anche implementato seminari congiunti con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per facilitare la condivisione di pratiche basate sull’evidenza tra i servizi di salute animale e umana.

Le iniziative di rafforzamento delle capacità dell’OIE mirano a ottenere risultati duraturi, spesso adattati alle esigenze di ciascun Paese. Il progetto EBO-SURSY, ad esempio, ha lo scopo di supportare i Paesi nella prevenzione delle epidemie e nel migliorare le capacità di risposta regionale alle malattie zoonotiche che hanno un impatto negativo sui Paesi dell’Africa occidentale e centrale.

Per migliorare le prestazioni dei professionisti della salute animale non c’è niente di così potente come le collaborazioni tra i diversi settori. I partenariati pubblico-privato sostenibili (PPP) sono fondamentali per abilitare le risorse e aprire opportunità di cambiamento. L’organizzazione ha pubblicato un manuale di linee guida e un corso online per incoraggiare i suoi membri a creare e coltivare reti intersettoriali.

La salute animale nel contesto One Health

In un contesto caratterizzato da una crescente incertezza, la protezione degli animali da eventi potenzialmente letali richiede anche relazioni multilaterali e partenariati interdisciplinari. L’OIE e i suoi partner di lunga data, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), hanno recentemente rafforzato la collaborazione e incluso il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) nella loro alleanza. Il neonato Quadripartito nasce dalla necessità di mobilitare diversi settori e competenze per costruire una governance One Health più completa e coordinata. Allo stesso modo, nel 2018 è stato istituito il progetto “Costruire la resilienza contro la criminalità agraria e l’agro-terrorismo”. Il progetto ha l’obiettivo di costruire ponti tra il settore della salute animale e quello delle forze dell’ordine per aiutare ad affrontare le emergenze sanitarie.

Foto: Pixabay