Le stime nel 2014 indicano una contrazione delle superfici destinate a mais e girasole e un significativo aumento di quelle a soia. Sono i dati elaborati dall’Ismea a mostrare per quest’anno un aumento dei raccolti in Italia del 14,3% per il mais e del 33% per la soia, quest’ultima ai massimi da 10 anni. In lieve flessione, invece, la produzione nazionale di girasole, prevista in calo dell’1,1% rispetto al 2013. Per quanto attiene alla soia, le 850 mila tonnellate previste da Ismea riflettono un incremento della produttività di quasi il 9% e un forte aumento delle superfici seminate (+22,4%). Le rese hanno potuto beneficiare quest’anno delle favorevoli condizioni meteorologiche dei mesi estivi, caratterizzate, specialmente nelle regioni centro-settentrionali, da un’abbondanza di precipitazioni e da temperature inferiori alla media stagionale.
La scelta degli operatori circa il tipo di coltura da seminare è stata determinata il larga misura da motivazioni di ordine sanitario e di mercato. Da un lato, i problemi causati dalla presenza di micotossine nel mais ha di fatto scoraggiato gli agricoltori a investire in tale produzione negli ultimi anni, dall’altro, il prezzo all’origine della granella di mais ha subito a partire dall’estate dello scorso anno una costante riduzione. Ad avvantaggiarsi di queste situazioni è stata la soia, territorialmente competitiva al mais, che si caratterizza da rese più basse ma con prezzi all’origine decisamente più elevati e costi di produzione più contenuti. In termini assoluti la produzione di mais da granella dovrebbe portarsi a 9,1 milioni di tonnellate, grazie a un miglioramento di resa del 25% che ha compensato abbondantemente il meno 8,6% delle superfici investite.
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