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L’agricoltura europea sotto pressione: le sfide del 2024

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L’agricoltura europea continua a essere colpita da numerosi eventi al di fuori del controllo degli agricoltori, come il cambiamento climatico e le crisi geopolitiche, che mettono costantemente sotto pressione il settore: questi fattori hanno ripercussioni su produttività, commercio, domanda dei consumatori, prezzi e, in ultima analisi, sui redditi degli agricoltori. Nonostante alcuni sviluppi favorevoli nei costi dei fattori produttivi, i prezzi di energia, fertilizzanti e mangimi restano significativamente superiori ai livelli pre-COVID. L’edizione di primavera 2024 del rapporto a breve termine sui mercati agricoli dell’UE, pubblicata in maggio dalla Commissione Europea, offre un’analisi delle tendenze e delle prospettive per i principali mercati agricoli.

Sfide persistenti e misure di sostegno

Gli agricoltori europei affrontano costi di produzione elevati, nonostante un recente calo per alcuni di essi. La produzione di fertilizzanti nell’UE continua a recuperare, ma le importazioni rimangono alte: dal gennaio 2024, la Commissione ha adottato una serie di misure a breve e lungo termine per supportare gli agricoltori e affrontare le loro preoccupazioni, in particolare riguardo al carico amministrativo e alla loro posizione nella catena di approvvigionamento alimentare. La Politica Agricola Comune (PAC) fornisce una rete di sicurezza prevedibile e un quadro di sostegno per accompagnare la transizione del settore verso una maggiore sostenibilità.

L’indice dei prezzi dei prodotti agricoli dell’UE è diminuito rispetto al 2022, ma questa riduzione non si è ancora completamente trasmessa ai prezzi degli alimenti per i consumatori, che potrebbero quindi beneficiare solo in parte del calo. Nonostante una stabilizzazione dell’indice dei prezzi alimentari per i consumatori dell’UE da marzo 2023, questi sono aumentati in media del 43% rispetto al 2015. In alcuni paesi dell’UE, come la Polonia (+65%) e la Lituania (+69%), l’aumento è stato ancora più significativo.

Condizioni climatiche e produzione alimentare

Le condizioni climatiche si sono rivelate generalmente favorevoli per la maggior parte delle colture invernali e dei prati, ma l’umidità potrebbe rappresentare una sfida per alcune aree nordoccidentali dell’UE: data l’imprevedibilità degli eventi meteorologici estremi osservati nell’ultimo anno, i segnali attuali devono essere trattati con cautela.

La produzione di cereali dell’UE per il 2024/25 è prevista in aumento a circa 278,5 milioni di tonnellate (+3% anno su anno), principalmente grazie a migliori rese. Tuttavia, le condizioni umide hanno influenzato negativamente la produzione di cereali nel 2023/24, rendendo difficile l’accesso ai campi per la semina. Le importazioni di cereali dell’UE nel 2023/24 potrebbero rimanere del 17% superiori alla media quinquennale, grazie anche al miglioramento della logistica del corridoio del Mar Nero che facilita le esportazioni di grano ucraino.

La produzione di semi oleosi e colture proteiche è prevista in aumento, trainata da una maggiore coltivazione di soia e piselli.

La produzione di olio d’oliva dell’UE dovrebbe recuperare leggermente nel 2023/24 dopo un raccolto record di scarsa produzione l’anno scorso, ma i prezzi elevati continuano a spingere i consumatori verso altri oli e grassi. La produzione di vino in Italia e Spagna è diminuita significativamente nel 2023/24 a causa delle condizioni climatiche avverse, mentre la produzione di mele e arance è stata negativamente influenzata, con un calo delle esportazioni previsto.

Nonostante un calo continuo della mandria di vacche da latte, l’offerta di latte dell’UE dovrebbe rimanere relativamente stabile nel 2024 grazie a un aumento delle rese. La produzione e le esportazioni di formaggio dell’UE rimangono forti e potrebbero continuare a crescere. Il settore della carne invece sta vivendo cambiamenti strutturali, con un calo del consumo di carne bovina e suina a favore del pollame, più economico e meno impattante a livello ambientale.