Maggiore equilibrio nei rapporti interprofessionali della filiera, etichette più chiare e monitoraggio dei prezzi più accurato in collaborazione con l’Antitrust. Nell’incontro con il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, a cui hanno partecipato organizzazioni agricole, rappresentanti dell’industria e delle Regioni, sono state definite le nuove regole a difesa del latte italiano. Le novità saranno contenute in un provvedimento legislativo del prossimo marzo.
Nei giorni scorsi la crisi del settore aveva spinto gli allevatori a scendere in piazza con il loro bestiame per una mungitura collettiva da record. Sotto accusa è finito il prezzo del latte, pagato ormai sotto costo ai produttori: 0,35 centesimi al litro in media, con un calo di oltre il 20% rispetto allo scorso anno secondo Coldiretti. Al consumo invece, il costo medio per il latte di alta qualità è di 1,5 euro al litro, di qualche centesimo superiore allo scorso anno. A pesare la concorrenza con i Paesi del Nord Europa.
Tra le misure annunciate, nuove regole sui contratti per garantire di più gli allevatori sulla durata e sul rispetto di un equilibrio tra costi e prezzi. Ancora, etichettature più dettagliate anche a tutela del consumatore e un intervento più deciso con l’Antitrust e l’Ismea (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) per il monitoraggio dell’andamento dei prezzi tanto al consumo quanto alla produzione, con il ministero pronto a segnalare casi di comportamenti sleali all’authority. Martina ha infine annunciato di aver richiesto la rateizzazione senza interessi delle eventuali multe per violazione delle quote latte dell’ultima campagna e un ulteriore provvedimento che definirà meglio l’accesso al Fondo latte di qualità pari a 108 milioni.
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Vito Miraglia