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Latte, produzione europea torna a salire

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La produzione di latte in Europa è tornata a salire. Lo comunica Clal.it, portale di riferimento per il settore, che durante la 113ª edizione di Fieragricola parteciperà al “Milk Day” del 2 febbraio 2018, la giornata dedicata alla filiera lattiero-casearia. “Consapevole che il dialogo fra gli operatori è fondamentale – osserva Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere –, così come una tempestiva analisi di tutti i fattori chiave del mercato, Fieragricola organizzerà il Milk Day proprio per favorire una strategia di ampio respiro per la filiera, accompagnando l’avvicinamento dell’evento con informazioni e analisi di scenario”.

Aumenta produzione di latte italiano – Nei primi nove mesi del 2017 le consegne di latte nell’UE-28 sono cresciute dello 0,49% su base tendenziale, fino a raggiungere una produzione complessiva di 118.049.000 tonnellate., Secondo il team di Clal.it, questo trend potrebbe lentamente innescare una flessione dei prezzi del latte alla stalla. La crescita produttiva risulta più evidente se si prende in considerazione il settore italiano: tra gennaio e settembre nel Belpaese sono state prodotte 9.012.000 tonnellate di latte, il 3% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Non possiamo ancora parlare di allarme, ma è bene tenere monitorato l’andamento produttivo in tempo reale, per consentire ai produttori e alla filiera di gestire il mercato – dichiarano gli analisti di Clal.it –. Un surplus di materia prima, se non accompagnato a un incremento significativo dell’export, potrebbe appesantire la situazione comunitaria”.gli analisti osservano che dopo la crisi che ha caratterizzato il 2015 e i primi otto mesi del 2016, che ha portato alla chiusura di molte stalle in Europa, una nuova recessione dei listini rischierebbe di essere fatale per migliaia di allevamenti. “Oggi è tempo per gli allevatori di investire in sostenibilità e in nuove tecnologie, in grado di migliorare i bilanci aziendali e di rispondere alle esigenze del consumatore in chiave di ambiente, occupazione e custodia del territorio – aggiungono gli esperti -. Allo stesso tempo, i trasformatori e i consorzi, in particolari quelli che rappresentano i grandi formaggi Dop, devono concentrarsi per incrementare l’export e garantire la giusta marginalità alla filiera”.

Ripresa in Francia a Germania – Anche Germania e Francia, i primi due Paesi europei in termini di volumi di latte, hanno registrato un’inversione di tendenza. A settembre la Germania ha prodotto il 3,2% in più rispetto allo stesso mese del 2016, riportando un aumento dello 0,9% su base tendenziale. Nello stesso mese la Francia ha registrato un incremento delle consegne di latte del 3,3%. Secondo gli analisti, se questa tendenza si confermerà anche nei mesi successivi, qualche ripercussione in termini di deprezzamento dei listini si verificherà anche in Italia, dal momento che i tre mercati sono fortemente interconnessi. A livello europeo nel solo mese di settembre sono state prodotte 12.323.000 tonnellate di latte, con un balzo in avanti del 3,5%. Le esportazioni si riveleranno dunque fondamentali per evitare che la sovrapproduzione congestioni il mercato europeo. Infine, la produzione di latte è aumentata anche negli Stati Uniti (73.654.000 tonnellate, +1,5% rispetto ai primi nove mesi del 2016) e in Nuova Zelanda (12.757.000 tons, +1,2% su base tendenziale).
Aumento degli stock di SMP – I magazzini di stoccaggio comunitari della polvere di latte scremato (SMP) indicano una giacenza di 393.007 tonnellate, il 51,75% in più rispetto ai primi nove mesi del 2016. Anche negli Usa gli stock sono cresciuti del 19,48%, raggiungendo le 126.498 tonnellate fra gennaio e settembre di quest’anno.

Quotazioni – Gli analisti sottolineano che per ora i listini sono abbastanza stabili. Le quotazioni del latte crudo spot del 13 novembre scorso sulla piazza di Verona hanno confermato i 42 € per 100 kg della settimana precedente, con un deprezzamento del 3,4% rispetto a 12 mesi fa. Lieve diminuzione (-0,59%) per il latte spot a Lodi, quotato 42,25 € per 100 chili. In Baviera il prezzo del latte crudo alla stalla è venduto a 37,93 € per 100 kg, il 39,76% in più rispetto alle quotazioni di 12 mesi fa, ma non sufficiente a garantire la sostenibilità economica delle stalle, secondo l’associazione dei produttori di latte, che indica a 45 €/100 kg la soglia di equilibrio. I produttori irlandesi sollecitano l’intervento dell’Unione europea. Gerald Quain, presidente del comitato lattiero caseario della Irish Creamery Milk Suppliers Association (ICMSA) afferma che il comparto auspica l’applicazione di un nuovo programma di riduzione volontaria delle produzioni di latte per l’anno prossimo.

Foto: © Art Allianz – Fotolia.com

red.