Le consistenze
Nel corso degli ultimi 7 anni il patrimonio bovino e bufalino ha registrato una dinamica regressiva con l’eccezione solo del 2007, che aveva mostrato un momentaneo recupero dovuto quasi esclusivamente all’aumentato allevamento di bufalini. Situazione alquanto diversa per gli allevamenti suini, la cui consistenza è rimasta negli anni del periodo considerato intorno ai 9,2 milioni di capi, fatta eccezione per il 2004, anno in cui si è registrata una marcata flessione del 2,0% rispetto all’anno precedente.
Al contrario, la consistenza complessiva dei due principali allevamenti avicoli, polli da carne e galline da uova, dopo il sensibile aumento registrato nel 2003, è stata contraddistinta da alterne dinamiche, legate soprattutto alle ripercussioni dell’influenza aviaria, toccando il proprio minimo nel 2005 con 155 milioni di capi allevati, per poi riprendersi gradualmente ma costantemente negli anni successivi.
Le macellazioni
Nel periodo considerato il numero di capi bovini avviati alla macellazione è andato sempre più decrescendo, da oltre 4,2 milioni di capi nel 2003 ai 3,8 milioni nel 2009, con un decremento medio annuo pari a circa l’1,3%, anche se nell’ultimo anno si è manifestata una lievissima ripresa di appena 5.000 capi macellati in più rispetto all’anno precedente. Ondulatorio, al contrario, l’andamento delle relative carni ottenute: superiori alle 1.100 tonnellate fino al 2007 e poi bruscamente diminuite a 1.059 tonnellate nel 2008 e con un rafforzamento di tale flessione nel 2009. Più costanti le macellazioni di suini, attestatesi tutti gli anni del periodo in esame intorno ai 13,5 milioni di capi avviati alla macellazione, ad eccezione del 2005, quando i capi macellati hanno registrato una marcata flessione, scendendo a poco più di 13,0 milioni. In lineare sintonia con il numero di capi macellati la resa in peso morto, attestatasi al di sotto di 1,6 milioni di tonnellate fino al 2006, e poi con una lenta ma costante ripresa negli anni successivi, superando gli 1,6 milioni di tonnellate.
Al contrario, alquanto differenziata la dinamica del comparto avicolo con 450-500 milioni di capi complessivamente macellati fino al 2008 e oltre i 500 milioni di tonnellate negli ultimi due anni, evidenziando un trend abbastanza positivo sia nel numero di capi macellati sia nelle quantità di carni ottenute.
Il commercio estero di bovini e suini vivi
Sul fronte del commercio estero di bovini vivi, cala in modo sensibile l’importazione con un picco particolare nel 2009 che fa segnare addirittura un -7,0% rispetto all’anno precedente, rafforzando la tendenza regressiva iniziata nel 2006 e portando il numero di capi a soli 1, 1 milioni. Per quanto concerne i suini, dopo la marcata flessione registrata nel 2008 (-32,2%), è ripreso il trend in aumento delle importazioni (+20,2%), che aveva preso avvio nel 2006 (+59,7%). Al contrario, il 2009 si aggiudica un marcato incremento delle vendite all’estero di bovini (+111,9%), dopo due anni di flessioni più o meno sensibili, cui fa riscontro, tuttavia, un calo nell’export di suini (-414%).
Import-export di animali vivi
SPECIE |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
IMPORTAZIONE(numero di capi) |
|||||||
Bovini |
1.502.730 |
1.468.059 |
1.412.625 |
1.500.499 |
1.307.011 |
1.165.639 |
1.084.487 |
Suini |
889.809 |
824.182 |
428.818 |
684.875 |
870.357 |
590.523 |
709.538 |
ESPORTAZIONE(numero di capi) |
|||||||
Bovini |
38.318 |
66.019 |
57.429 |
61.742 |
55.103 |
21.040 |
44.580 |
Suini |
16.006 |
16.754 |
46.226 |
31.342 |
7.439 |
120.391 |
70.494 |
Fonte: Istat
La produzione e disponibilità di mangimi composti
Secondo i dati forniti dalle ditte associate ad Assalzoo, attraverso l’indagine campionaria mensile, la produzione nazionale di mangimi composti (completi e complementari) nel 2009 ammonterebbe complessivamente a 13,8 milioni di tonnellate, registrando, pertanto, una flessione del 3,5% rispetto all’anno precedente e riallineandosi ai livelli del 2005, dopo le sensibili crescite produttive segnate nel biennio 2007-2008 con quantità prodotte superiori ai 14 milioni di tonnellate. Secondo i dati ufficiali Istat, nel 2009 si è verificato anche un calo nell’import-export, con flessioni rispettivamente dell’8,3% nei nostri acquisti all’estero e dell’1% nelle nostre esportazioni.
Disponibilità di mangimi composti
(quantità in tonnellate)
ANNI |
Produzione |
Importazioni |
Esportazioni |
Disponibilità totale |
2003 |
13.464.489,6 |
425.910,2 |
207.201,1 |
13.683.198,7 |
2004 |
14.264.231,5 |
522.274,1 |
215.880,7 |
14.570.624,9 |
2005 |
13.807.816,4 |
557.205,4 |
185.105,4 |
14.179.916,4 |
2006 (a) |
13.558.803,7 |
576.537,6 |
235.596,7 |
13.899.744,6 |
2007 |
14.170.597,5 |
551.251,2 |
223.447,5 |
14.498.401,2 |
2008 |
14.348.677,8 |
567.750,3 |
272.349,7 |
14.644.078,4 |
2009 |
13.830.456,5 |
520.892,4 |
269.629,1 |
14.081.719,8 |
Fonte: ISTAT
-
A partire dal 2006 i dati UE del commercio estero fanno riferimento all’Unione Europea a 27 Paesi. Per il 2009 la produzione nazionale è su valutazione Assalzoo basata sui dati comunicati dalle ditte associate con l’indagine mensile
Tale dinamica regressiva per tutte le voci del bilancio mangimistico comporterebbe un decremento nella disponibilità complessiva di circa 563 mila tonnellate (-3,8%) nei confronti del 2008. E’ appena il caso di evidenziare che la produzione nazionale continuerebbe a rappresentare sempre il 98% della disponibilità interna di mangimi composti, a fronte di una importazione netta di 251,3 mila tonnellate, in ulteriore calo di poco più di 44 mila tonnellate rispetto al 2008 (-14,9%).
Con riferimento alle singole specie animali, secondo le stime Assalzoo la produzione complessiva di mangimi composti nel 2009 risulterebbe così ripartita:
(quantità in migliaia di tonnellate)
TIPI DI MANGIMI
|
2008 |
2009 |
Variazioni 2009/2008 |
|||
quantità |
% |
quantità |
% |
assolute |
% |
|
PRODUZIONE TOTALE |
14.349 |
100,0 |
13.830 |
100,0 |
-519 |
-3,6 |
|
|
|
|
|
|
|
VOLATILI |
5.363 |
37,4 |
5.445 |
39,4 |
82 |
1,5 |
– polli da carne |
2.431 |
16,9 |
2.555 |
18,5 |
124 |
5,1 |
– galline ovaiole |
1.224 |
8,5 |
1.195 |
8,6 |
-29 |
-2,4 |
– tacchini |
1.608 |
11,2 |
1.585 |
11,5 |
-23 |
-1,4 |
BOVINI |
4.057 |
28,3 |
3.635 |
26,3 |
-422 |
-10,4 |
– vacche da latte |
2.915 |
20,3 |
2.630 |
19,0 |
-285 |
-9,8 |
– bovini da carne |
1.142 |
8,0 |
1.005 |
7,3 |
-137 |
-12,0 |
SUINI |
3.255 |
22,7 |
3.180 |
23,0 |
-75 |
-2,3 |
CONIGLI |
564 |
3,9 |
519 |
3,8 |
-45 |
-8,0 |
OVINI |
251 |
1,7 |
203 |
1,5 |
-48 |
-19,1 |
EQUINI |
88 |
0,6 |
85 |
0,6 |
-3 |
-3,4 |
PESCI |
105 |
0,7 |
103 |
0,7 |
-2 |
-1,9 |
PET FOOD |
614 |
4,3 |
615 |
4,4 |
1 |
0,2 |
ALTRI ANIMALI |
52 |
0,4 |
45 |
0,3 |
-7 |
-13,5 |
Fonte: Elaborazione Assalzoo
Secondo le stime suindicate, tutti i tipi di mangimi registrerebbero decrementi più o meno significativi, ad eccezione dei mangimi per volatili (+1,5%) e di quelli pet food (+0,2%). Le flessioni generalizzate influirebbero, ovviamente, sull’importanza dei singoli tipi di mangimi, facendo aumentare ulteriormente quella dei mangimi per volatili di 2 punti percentuali (dal 37,4% al 39,4%), quasi esclusivamente ascrivibili ai polli da carne, a quasi totale svantaggio dei mangimi per bovini (-2 punti percentuali).
Pubblicato: Aprile-Giugno 2010
Foto: Pixabay