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Le produzioni di carni in Italia nel 2013

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I recenti dati diffusi dall’Istat sulle consistenze degli allevamenti, sulle macellazioni e sugli scambi con l’estero per il 2013 consolidano la ormai cronica realtà di un comparto zootecnico produttivo in difficoltà a seguito non soltanto di una diminuita offerta nazionale di carne, ma anche un forte ridimensionamento quantitativo e qualitativo della domanda interna di carni dovuto al perdurare della crisi economica. Al riguardo, è opportuno considerare che nel 2013 risultano importati complessivamente 1,5 milioni di tonnellate di carni fresche, refrigerate, congelate e frattaglie (+1,1% rispetto al 2012) per un valore di 8.447 milioni di euro (+0,1%) a fronte di flessioni nelle nostre vendite all’estero del 5,5% in quantità e dell’1,1% in valore.

Le macellazioni a carni rosse

I dati delle macellazioni a carni rosse evidenziano uno scenario connotato, rispetto all’anno precedente, da flessioni generalizzate che hanno interessato in misura anche abbastanza marcata alcune specie di allevamenti in termini sia di numero di capi avviati al macello sia di corrispondenti quantità di carne-peso morto. Infatti, nel 2013 risultano macellati poco più di 3 milioni di capi bovini e bufalini (-13,1%) per circa 854 mila tonnellate di carne (-23,9%), scendendo per la prima volta nel corso dell’ultimo quinquennio al di sotto del milione di tonnellate di carne-peso morto. Ancora più sostenuta la diminuzione degli ovini e caprini macellati (-40,8%, con oltre 2,2 milioni di capi in meno rispetto al 2012) per 35,5 mila tonnellate (-42,2%). In controtendenza la dinamica per i suini (-2,1% per il numero di capi avviati al macello e + 3,1% per le corrispondenti quantità-peso morto). Sensibile diminuzione per le macellazioni di equini (-26,4% in numero di capi e -39,7% per le quantità di carni).
In pratica, negli ultimi cinque anni,, tutte le specie a carni rosse mostrano dinamiche costantemente decrescenti nel numero di capi avviati al macello, con un decremento medio annuo pari a -4,0% per i bovini e bufalini, – 10,1% per ovi-caprini. e -7,4% per gli equini. Pressoché invariate le macellazioni di suini (-0.4% annuo).
Altrettanto analogo l’andamento delle quantità relative alle specie considerate nel periodo 2009 – 2013, con decrementi medi annui pari a – 3,8% per i bovini e bufalini, -8,0% per ovi-caprini e – 5,9% per gli equini. Fanno eccezione le quantità ottenute dalle macellazioni dei suini, che al contrario spuntano un incremento medio annuo, sia pure lieve (+0,3%)’

 

 

BESTIAME A CARNI ROSSE MACELLATO NEL PERIODO 2009 – 2013

 

SPECIE

2009

2010

2011

2012

2013

Variazioni %

 

2013/2012

2013/2009

NUMERO DI CAPI (migliaia)

Bovini e bufalini

3.838

3.862

3.610

3.529

3.065

-13,1

-20,1

Ovini e caprini

6.423

5.988

5.513

5.352

3.169

-40,8

-50,7

Suini

13.594

13.764

13.097

13.377

13.099

-2,1

-3,6

Equini

84

67

62

72

53

-26,4

-36,9

QUANTITA’ – PESO MORTO (tonnellate)

Bovini e bufalini

1.055.006

1.075.328

1.009.714

1.122.591

853.980

-23,9

-19,1

Ovini e caprini

59.031

54.344

49.291

61.320

35.465

-42,2

-39,9

Suini

1.628.028

1.672.975

1.601.877

1.603.279

1.652.424

3,1

1,5

Equini

21.560

17.883

16.527

25.181

15.178

-39,7

-29,6

Fonte: Istat

 



Il sensibile calo nel numero dei capi bovini macellati nel 2013 è maggiormente attribuibile ai vitelli (-7,6%) e ai vitelloni maschi e manzi (-15,5%). In netta controtendenza rispetto all’andamento dei quattro anni precedenti risultano le macellazioni di bufalini , più che dimezzate rispetto al 2012 per vitelli bufalini (-62,1%) e bufale (-43,6%). nell’ambito degli ovini le flessioni sono maggiormente ascrivibili agli agnelli (-43,6%) ed agnelloni (-41,4%), seguiti dalle pecore (-13,1%). Analoga dinamica per i caprini la cui diminuzione complessiva (-47,5%) è imputabile quasi esclusivamente alle minori macellazioni di capretti e caprettoni (-50,6%) Il decremento verificatosi per i suini è il risultato di minori macellazioni per tutte le categorie considerate ad eccezione dei suini “grassi” (+0,5%). Infine, le minori macellazioni complessive di equini sono ascrivibili quasi completamente ai cavalli (-19 mila capi, pari al -26,8%). Trend e dinamiche analoghe, ma con valori percentuali più marcati, per le corrispondenti quantità di carni – peso morto.

Le macellazioni a carni bianche

Il sensibile calo nel numero dei capi bovini macellati nel 2013 è maggiormente attribuibile ai vitelli (-7,6%) e ai vitelloni maschi e manzi (-15,5%). In netta controtendenza rispetto all’andamento dei quattro anni precedenti risultano le macellazioni di bufalini , più che dimezzate rispetto al 2012 per vitelli bufalini (-62,1%) e bufale (-43,6%). nell’ambito degli ovini le flessioni sono maggiormente ascrivibili agli agnelli (-43,6%) ed agnelloni (-41,4%), seguiti dalle pecore (-13,1%). Analoga dinamica per i caprini la cui diminuzione complessiva (-47,5%) è imputabile quasi esclusivamente alle minori macellazioni di capretti e caprettoni (-50,6%) Il decremento verificatosi per i suini è il risultato di minori macellazioni per tutte le categorie considerate ad eccezione dei suini “grassi” (+0,5%). Infine, le minori macellazioni complessive di equini sono ascrivibili quasi completamente ai cavalli (-19 mila capi, pari al -26,8%). Trend e dinamiche analoghe, ma con valori percentuali più marcati, per le corrispondenti quantità di carni – peso morto.

Con riferimento alle carni bianche (pollame, conigli e selvaggina) le macellazioni per l’anno 2013 evidenziano flessioni generalizzate più o meno marcate sia in numero di capi che in quantità. Nel dettaglio, gli avicoli (polli da carne e galline) sono stati macellati per 504 milioni di capi (-2,6% rispetto al 2012) e per un quantitativo complessivo di carni (peso morto) pari a circa 905 mila tonnellate (-1,9%). Tale calo complessivo è esclusivamente ascrivibile alla categoria “polli da carne minori di 2 kg” con circa di 147 milioni di capi macellati (-8,7%) per 158 mila tonnellate di carni (-8,6%). Seguono al secondo posto i tacchini, macellati per 29 milioni di capi (-4,6%) con una resa in peso morto pari a circa 307,5 mila tonnellate. Analogamente i conigli registrano flessioni del 4,7% in termini di capi macellati e del 4,8% per quantità di carni ottenute. Ulteriore netto calo per le macellazioni di selvaggina che con circa 16 milioni di capi e 2.835 tonnellate di carni-peso morto rafforzano il trend negativo iniziato nel 2011 (rispettivamente -10,2% e -9,6%). Dinamiche regressive per tutte le altre specie, ed in particolare per le faraone, oltre a confermare il costante calo nei capi macellati registrato negli ultimi 5 anni (-7,3% nel 2013 sul 2012), registrano una flessione del 14,4% in quantità di carni-peso morto, passando da 7,7 mila a 6,6 mila tonnellate.

 

 

BESTIAME A CARNI BIANCHE MACELLATO NEL PERIODO 2009 – 2013

 

SPECIE

2009

2010

2011

2012

2013

 

Variazioni %

 

2013/2012

2013/2009

 

NUMERO DI CAPI (migliaia)

 

 

Avicoli

481.090

491.482

506.506

517.833

504.321

-2,6

4,8

Tacchini

29.214

28.284

28.733

30.351

28.940

-4,6

-0,9

Faraone

6.302

6.437

5.938

5.572

5.168

-7,3

-18,0

Anatre

1.844

1.823

1.652

1.567

1.461

-6,8

-20,8

Oche

19

29

19

23

16

-30,4

-15,8

Conigli

24.441

24.330

23.589

23.357

22.251

-4,7

-9,0

Selvaggina

20.046

20.136

19.035

17.480

15.698

-10,2

-21,7

 

QUANTITA’ – PESO MORTO (tonnellate)

 

 

Avicoli

822.429

865.134

889.838

922.352

904.914

-1,9

10,0

Tacchini

305.100

298.469

309.484

321.598

307.445

-4,4

0,8

Faraone

8.401

8.965

8.316

7.712

6.603

-14,4

-21,4

Anatre

4.170

4.138

3.857

3.695

3.408

-7,8

-18,3

Oche

77

118

75

90

63

-30,0

-18,2

Conigli

35.939

36.316

35.333

35.041

33.346

-4,8

-7,2

Selvaggina

3.509

3.414

3.408

3.136

2.835

-9,6

-19,2

Fonte: Istat



 

Foto: © Monkey Business – Fotolia.com

 

 

 

 

Bruno Massoli – Statistico