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L’impatto di una dieta vegana sulla sostenibilità globale

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Il dibattito su cosa accadrebbe se il mondo adottasse una dieta completamente vegana è decisamente acceso e molti sostengono che sia l’unica via per sfamare la popolazione mondiale in modo sostenibile e affrontare le sfide climatiche attuali. Con le proiezioni delle Nazioni Unite che stimano una popolazione mondiale tra i 9 e i 15 miliardi entro la fine del secolo, alcuni ritengono che una dieta vegana potrebbe garantire più cibo per tutti e una minore sfruttamento del suolo. Ma è davvero così?

Uno studio della Friedman School of Nutrition Science and Policy, citato in questo articolo di European Livestock Voice, ha analizzato la capacità delle terre agricole statunitensi di sostenere diverse diete, utilizzando un modello di simulazione biofisico. I risultati hanno mostrato che le diete escludenti i prodotti animali erano meno efficienti in termini di gestione e utilizzo del suolo. Paradossalmente, un mondo 100% vegano richiederebbe più terre coltivabili, poiché la produzione degli ingredienti vegani è meno efficiente. Questo comporterebbe un maggiore sfruttamento e depauperamento della materia organica del suolo.

Eliminare completamente i prodotti animali potrebbe non essere la soluzione più sostenibile a lungo termine. Senza animali, ci sarebbe una carenza di letame naturale, aumentando la dipendenza da fertilizzanti chimici. La disponibilità di azoto, cruciale per la produzione agricola, dipende infatti dall’uso di fertilizzanti minerali o organici. In uno studio pubblicato su Nature Food, vari scenari di produzione hanno mostrato che le terre agricole attuali potrebbero nutrire da 8 a 20 miliardi di persone con fertilizzazione industriale e da 3 a 14 miliardi con fertilizzazione organica.

In tutti gli scenari, l’agricoltura che massimizza la capacità di nutrire la popolazione mondiale include una certa percentuale di proteine animali. Questo perché alcuni alimenti sono ottenuti allevando bestiame su pascoli non adatti alle colture. Un modello completamente vegano, quindi, non è il più efficiente né sostenibile. Gli animali giocano un ruolo cruciale nel riciclo dei nutrienti e nel mantenimento della fertilità del suolo. L’agricoltura rigenerativa, strettamente legata all’allevamento, riduce l’uso di fertilizzanti chimici e combatte la desertificazione, garantendo la sostenibilità a lungo termine. Per questi motivi, una dieta vegana non rappresenta l’opzione migliore per il pianeta.