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L’impegno dei giovani agricoltori sotto i 35 Anni

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Un rapporto pubblicato il 30 aprile scorso dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) rivela che il 7,5% delle imprese agricole in Italia è gestito da giovani sotto i 35 anni: nonostante rappresentino ancora una piccola percentuale, queste aziende contribuiscono al 15% dell’economia del settore agricolo, mostrando una dinamicità e un’efficienza superiori alla media, con una forte propensione allo sviluppo di filiere di qualità.

Secondo i dati di ISMEA, il numero di aziende condotte da giovani agricoltori è diminuito nell’ultimo quinquennio, ma a un ritmo più contenuto rispetto ad altri settori dell’economia: alla fine del 2023, le imprese agricole gestite da under 35 registrate presso le Camere di Commercio ammontavano a 52.717, l’8,5% in meno rispetto al 2018. Questa flessione è in parte attribuibile alla tendenza generale di ridimensionamento delle aziende agricole attive, ma è comunque meno marcata rispetto al calo del 12,4% rilevato per l’insieme delle imprese gestite da giovani.

L’Italia, con un tasso di declino demografico significativo, presenta una sfida comune a tutti i settori economici: lo scarso turnover generazionale. Questo problema è particolarmente evidente nelle aree rurali, dove il gap infrastrutturale e di servizi contribuisce allo spopolamento giovanile. Nonostante questo però il settore agricolo, supportato anche dagli incentivi della Politica Agricola Comune (PAC), rimane attraente per le nuove generazioni.

Secondo il Censimento 2020, l’Italia è tra i paesi dell’Unione Europea con la percentuale più bassa di giovani agricoltori, rappresentando solo il 9,3% delle imprese nel settore agricolo: il valore economico medio di un’impresa agricola gestita da giovani, pari a 82.500 euro, è superiore alla media del settore (50.000 euro) ma inferiore rispetto a Francia e Germania. Il valore per ettaro delle imprese giovanili italiane è invece doppio rispetto alla media europea, evidenziando la maggiore specializzazione del Paese in colture ad alto valore aggiunto come ortofrutta, floricoltura e viticoltura. In termini di occupazione, la componente giovanile (sotto i 35 anni) nel settore agricolo ha registrato una crescita annua di 8.000 lavoratori, raggiungendo le 183.000 unità nel 2023 (+4,8%). Sebbene questa crescita sia meno pronunciata rispetto ad altri settori come le costruzioni, l’agricoltura continua a offrire opportunità occupazionali significative per i giovani.