La Commissione Europea ha annunciato lo scorso 21 ottobre nuove misure per sostenere gli Stati membri colpiti da eventi climatici estremi, come le recenti inondazioni in Europa centrale e orientale e gli incendi che hanno flagellato il Portogallo. Questa iniziativa, resa nota dalla Commissione Europea tramite un comunicato stampa ufficiale, mira a garantire che i fondi UE possano essere mobilitati rapidamente per rispondere alle emergenze e per avviare la ricostruzione.
Le proposte riguardano modifiche ai regolamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), del Fondo di Coesione (FC), del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), con gli Stati colpiti che potranno così riprogrammare circa 18 miliardi di euro di fondi europei per rispondere immediatamente ai disastri legati al clima.
La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha definito la misura una forma di “liquidità aggiuntiva e maggiore cofinanziamento dei fondi UE per aiutare le regioni colpite”, con proposte che prevedono un prefinanziamento del 30% per sostenere le finanze degli Stati colpiti e una copertura fino al 100% dei costi, senza obbligo di cofinanziamento nazionale, per avviare i lavori di ricostruzione. Oltre al sostegno immediato, le modifiche ai fondi di sviluppo rurale (FEASR) offriranno più flessibilità per sostenere agricoltori, proprietari di foreste e piccole imprese danneggiati. I finanziamenti saranno interamente coperti da fondi europei e verranno erogati sotto forma di somme forfettarie.
Il pacchetto di misure, che ora dovrà passare l’iter legislativo del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’UE, fa parte di una risposta più ampia dell’Unione Europea per affrontare le emergenze climatiche, che si somma al Meccanismo di Protezione Civile e al Fondo di Solidarietà, che supporta le regioni colpite da disastri naturali e crisi sanitarie. Il tutto rientra nel piano della Politica di Coesione, che stanzia 14 miliardi di euro per la gestione dei rischi climatici tra il 2021 e il 2027, e al Fondo per la Ripresa e Resilienza (RRF), che destina circa 9 miliardi di euro per investimenti e riforme legati alla prevenzione dei disastri naturali.