Cresce la superficie coltivata con agricoltura biotech in Europa. Lo rivela il rapporto dell’International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications (ISAAA) che riporta i numeri globali del settore. Complessivamente, si è registrato un aumento del 15% dell’estensione tra il 2012 e il 2013. Le coltivazioni di mais biotech hanno raggiunto i 148mila ettari, 19mila in più rispetto al 2012. La Spagna guida questo boom, con oltre 136mila ettari di mais biotech, il 18% in più rispetto all’anno precedente. In Romania superfici stabili, mentre Portogallo, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno ridotto il numero di ettari destinati al mais biotech, in parte per le difficoltà nelle procedure di notifica all’Unione Europea
Tra i dati offerti dal rapporto anche quelli su sicurezza e sostenibilità ambientale. Si stima che la produzione globale sotto la voce biotech abbia permesso di ridurre il ricorso a pesticidi per una misura pari a 497 milioni di chili di emissioni di CO2, 27 milioni nel solo 2012. Quest’ultimo dato potrebbe essere tradotto in rapporto al numero di auto in circolazione: è come se in un colpo si fossero risparmiate le emissione di 12 milioni di auto. Biodiversità: il rapporto ISAAA afferma che grazie alle colture biotech si sono salvati 123 milioni di ettari, riportati alla coltivazione. Anche dal punto di vista economico sono stati fatti passi in avanti: 16,5 milioni di piccoli agricoltori messi in condizione di salvaguardare il proprio reddito, per un totale, insieme a famiglie e dipendenti, di 65 milioni di persone.
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