È stato firmato ieri a Roma, a margine dell’incontro “Mangimi italiani: mais materia prima strategica”, promosso e organizzato da Assalzoo, un memorandum of understanding (mou) per rilanciare la filiera del mais italiano
Il documento messo a punto dell’associazione dei mangimisti e condiviso con una larga componente della filiera, e’ stato firmato e sottoscritto da Alberto Allodi (presidente Assalzoo), Giuseppe Carli (presidente di Assosementi), Massimiliano Giansanti (presidente di Confagricoltura), da Giorgio Mercuri (presidente Alleanza Cooperative Italiane Agroalimentare), Giovanni Draghetta (presidente regionale Cia Lombardia), Cesare Soldi (presidente Associazione Maiscoltori Italiani) e da Alessandro Ranaldi (vicepresidente Copagri).
“Il memorandum rappresenta un momento importante all’intero panorama agroalimentare italiano; testimonia infatti una strategia complessiva di filiera che, nella presa d’atto della crisi produttiva di un materia prima fondamentale come il mais, non si ferma a una mera constatazione della situazione, ma sceglie una via operativa” ha evidenziato Allodi nel corso della tavola rotonda svoltasi durante l’incontro. “Un primo passo che non è già il risultato” ha proseguito Allodi “bensì il punto d’avvio per un percorso da compiere insieme”.
“La sottoscrizione del Memorandum of Understanding è un passo fondamentale che affianca altre importanti iniziative attivate a supporto della maiscoltura nazionale come il Tavolo tecnico dedicato al mais per il quale proprio ieri è stata chiesta l’ufficializzazione al Ministero e che vede ancora una volta la filiera unita a sostegno della coltura del mais – ha commentato Carli.
“Piena condivisione degli obiettivi e dei contenuti del memorandum” è stata espressa da Mercuri. “il mais e’ la prima coltura per quantita’ raccolta a livello nazionale e ha un ruolo fondamentale nelle filiere zootecniche, anche quelle del circuito delle dop. si tratta di una produzione che attraversa un periodo di forte crisi, con una sensibile riduzione della produzione negli ultimi 5 anni, che e’ passata da circa 9 milioni di tonnellate a 6 milioni e un crescente ricorso al prodotto estero per soddisfare le esigenze nazionali, che si attesta ormai su valori prossimi al 50%”, ha sottolineato il rappresentante dell’Alleanza Cooperative.
“È un impegno per la salvaguardia del mais italiano” sottolinea Giansanti. “Il mais, prima coltura cerealicola raccolta in italia e dalla valenza strategica per le produzioni zootecniche va valorizzato – prosegue il presidente Confagri – lungo tutta la filiera in termini di produzione, di competitività, di qualità e di reddito. “La competitività del mais italiano – ha ricordato Giansanti – passa anche attraverso le innovazioni, purtroppo però noi in italia sembriamo lontani dal volerle utilizzare; siamo indietro come spesa per la ricerca: solo 20mi nella classifica dei paesi ocse in termini di percentuale del pil destinata alla spesa in ricerca e sviluppo; dovremmo invece puntare di più sulle enormi chance fornite dai possibili miglioramenti in termini di produzione e produttività’”.
“Con l’intesa di filiera siglata oggi vogliamo rilanciare – ha ricordato Ranaldi – la maiscoltura e contrastare la forte riduzione della produzione nazionale; non dimentichiamoci che stiamo parlando di una materia prima strategica, di un cereale la cui importanza è fondamentale per l’agricoltura, la zootecnia e le produzioni agroalimentari di maggiore prestigio del nostro Paese”.
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