Come fa la benzina a influenzare i titoli del mais? E’ quello che è successo in questi ultimi giorni negli Stati Uniti: la decisione della Environmental Protection Agency statunitense di diminuire, per il prossimo anno, la quantità da miscelare con la benzina di carburante rinnovabile – riducendo la domanda di colture utilizzate per la produzione di biocarburanti, come la soia e il mais – ha provocato un crollo dei prezzi di questa coltura. Quanto alla soia, invece, non sono stati registrati per ora particolari cambiamenti.
Lo scorso 15 novembre la US Environmental Protection Agency ha affermato che, per il 2014, il limite di carburante rinnovabile da miscelare alla benzina sarà fissato a 15.000-15.520 miliardi di galloni: una cifra inferiore ai 18.150 miliardi di galloni fissati da una legge del 2007 che giustificherebbe, quindi, la diminuzione della richiesta di mais. Secondo Luke Mathews, esperto della Commonwealth Bank of Australia, la proposta effettuata dalla US Environmental Protection Agency è “negativa per i mercati del mais e della soia”, ma è prematuro trarre conclusioni perché prima che diventi legge “dovrà passare attraverso una serie di audizioni”.
Non solo. A minare il prezzo del mais è anche la previsione dell’abbondanza dei raccolti di quest’anno negli Usa, il più grande produttore al mondo di questa coltura: lo scorso 8 novembre il prezzo del mais ha infatti toccato il livello minimo mai raggiunto negli ultimi 38 mesi dovuto proprio alla previsione di raccolti record negli Stati Uniti.
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m.c.