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Mangimi, prevista crescita significativa uso degli insetti entro il 2024

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Entro il 2024 l’impiego degli insetti da parte del settore mangimistico dovrebbe aumentare in misura sostenuta, soprattutto nell’ambito della produzione di alimenti per il pollame, per gli animali domestici e per l’acquacoltura. Lo afferma una ricerca di mercato condotta dalla società Persistence Market Research, secondo cui nei prossimi anni il mercato degli insetti è destinato a crescere a un tasso significativo.

Il documento evidenzia che il settore può essere segmentato in base a diversi parametri: tipo d’insetto utilizzato, forma degli insetti (cottura, congelazione, essiccazione, etc.), applicazione e collocazione geografica. Per quanto riguarda il primo punto, esistono diversi tipi di insetti commestibili: cavallette, mosche, api, vespe, vermi, formiche, scarafaggi e termiti. In particolare, quelli più utilizzati dal settore mangimistico sono la mosca soldato nera, il baco da seta e il tenebrione mugnaio. In relazione alla forma, gli insetti possono essere utilizzati crudi, essiccati, cotti a vapore, fritti e congelati. I principali ambiti di applicazione, invece, sono costituiti dagli alimenti destinati all’acquacoltura, al pollame e agli animali domestici – per questi ultimi, recentemente è aumentata la richiesta di cavallette in forma essiccata e congelata. Infine, gli insetti vengono richiesti da diversi regioni geografiche: America Latina, Nord America, Europa, Medio Oriente, Africa e Asia-Pacifico.

La ricerca sottolinea che gli insetti sono un prodotto accessibile, sicuro e conveniente. Nel prossimo futuro, pertanto, il mercato degli insetti è destinato a crescere in modo significativo, anche alla luce dell’aumento della domanda e delle quotazioni delle farine di pesce, di carne e di soia. Secondo gli esperti, l’utilizzo degli insetti potrebbe rappresentare una valida fonte proteica alternativa. Inoltre, il loro impiego potrebbe comportare una riduzione dell’uso e del costo delle farina di pesce e di soia, rendendo il prezzo dei mangimi più competitivo. Nel documento si evidenzia, poi, che gli allevamenti di insetti commestibili comportano meno investimenti rispetto a quelli degli altri animali, sono caratterizzati da una crescita rapida ed elevata e da un basso impatto ambientale. Infatti non solo inquinano di meno, ma per produrre gli insetti è anche necessaria una quantità inferiore di acqua, rispetto a quella richiesta da altri ingredienti per mangimi.

Foto: © ramirezom – Fotolia.com

redazione