L’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, la Food and drug administration, ha aperto all’utilizzo delle nanotecnologie nella zootecnia: l’obiettivo è migliorare la composizione dei mangimi in modo da facilitare l’acquisto di peso negli animali allevati – ad esempio potenziando l’assorbimento delle calorie – e migliorare l’efficacia delle cure. Lo ha reso noto l’ente governativo specificando di essere “particolarmente interessato” all’uso delle nanotecnologie per modificare “le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche dei mangimi e dei farmaci dedicati agli animali”.
Lo scorso martedì è stato pubblicato dalla stessa Fda un documento di orientamento proprio sull’uso delle nanotecnologie nei mangimi: la carta, spiega l’agenzia in una nota, adotta un approccio cauto e sottolinea la presenza di “questioni in corso sui problemi per la sicurezza di esseri umani e animali, se tali prodotti alterati vengono inclusi nei mangimi destinati al bestiame e agli animali da compagnia”. Come ha spiegato il commissario della Fda Margaret Hamburg in un comunicato, “ci stiamo basando su un approccio scientifico per valutare ogni prodotto in base ai propri meriti, e non stiamo facendo alcuna ipotesi riguardo la sicurezza in generale dei prodotti nanotecnologici“.
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m.c.