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Materie prime alimentari, a settembre quotazioni in rialzo

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A settembre i prezzi delle materie prime alimentari hanno registrato un lieve rialzo. La riduzione dei listini dei cereali di base è stata, infatti, compensata dall’aumento delle quotazioni dei prodotti lattiero-caseari e degli oli vegetali. Lo sottolinea l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), precisando che a settembre l’Indice dei prezzi alimentari della Fao è salito a 178,4 punti, registrando una crescita dello 0,8% rispetto al mese di agosto e un aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

L’Indice dei prezzi dei cereali è diminuito dell’1%, a causa della flessione delle quotazioni del granturco e del grano, dovuta alle prospettive di abbondanti raccolti e di ingenti scorte. La Fao prevede che a produzione cerealicola dovrebbe raggiungere valori record durante la stagione in corso.

L’Indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è, invece, aumentato del 2,1% rispetto al mese precedente. Merito del rialzo dei listini del burro e del formaggio, dovuto alle limitazioni dell’offerta dall’Australia, dalla Nuova Zelanda e dall’Unione Europea.

L’Indice dei prezzi della carne è rimasto sostanzialmente invariato rispetto ad agosto, anche se registra un incremento del 5,8% rispetto al valore rilevato nel mese di settembre 2016.

L’Indice dei prezzi degli oli vegetali è aumentato del 4,6%, soprattutto grazie all’incremento delle quotazioni dell’olio di palma, anche se sono aumentati pure i listini dell’olio di soia, dell’olio di colza e dell’olio girasole.

Infine, l’Indice dei prezzi dello zucchero è rimasto invariato. Il suo valore resta, inoltre, più basso di circa il 33% rispetto al livello di un anno fa. Secondo la Fao, questo un calo sarebbe dovuto all’eccesso di fornitura sui mercati mondiali e al rallentamento della domanda.

Foto: © JPchret – Fotolia.com

red.