Registrato un lieve calo dei prezzi delle materie prime alimentari in novembre. Lo comunica l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), precisando che l’Indice dei prezzi alimentari è sceso dello 0,4% rispetto a ottobre, registrando una media di 171,3 punti. Ma resta più alto del 10,4% rispetto al mese di novembre 2015. La Fao precisa che il forte calo dei prezzi dello zucchero è stato compensato dall’aumento delle quotazioni dell’olio di palma.
Nel dettaglio, l’Indice dei prezzi dello zucchero è sceso dell’8,9% rispetto ad ottobre, a causa delle notizie di una produzione più abbondante del previsto in Brasile – il più grande produttore di zucchero al mondo – e all’indebolimento del real brasiliano rispetto al dollaro statunitense.
L’Indice dei prezzi degli oli vegetali è, invece, salito del 4,5% rispetto al mese precedente. L’aumento è stato guidato da una produzione di olio di palma più bassa del previsto nel sud est asiatico, oltre che da una spremitura della soia inferiore al suo potenziale in Sud America.
L’Indice dei prezzi della carne è rimasto stabile, mantenendo lo stesso valore di ottobre. L’indice dei prodotti lattiero-caseari, invece, è salito dell’1,9%. Infine, l’indice dei prezzi dei cereali è diminuito dello 0,6% a causa delle abbondanti forniture globali e delle prospettive di ingenti raccolti in Argentina e in Australia, che hanno pesato sulle quotazioni del grano.
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