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Materie prime alimentari, rialzo dei prezzi a febbraio

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A febbraio le quotazioni delle materie prime alimentari sono cresciute dell’1,1% rispetto a gennaio. L’aumento dei prezzi dei cereali e dei prodotti lattiero-caseari ha, infatti, più che compensato la flessione dei listini degli oli vegetali e dello zucchero. Lo evidenzia l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), precisando che a febbraio l’Indice dei prezzi alimentari della Fao si è attestato su una media di 170,8 punti, un valore più alto dell’1,1% rispetto al mese precedente, anche se più basso del 2,7% rispetto a quello registrato a febbraio 2017.

L’indice Fao dei prezzi dei cereali è aumentato del 2,5%, registrando il secondo aumento consecutivo mensile. Il rialzo sarebbe dovuto alle condizioni climatiche sfavorevoli che hanno influenzato negativamente le prospettive per il grano invernale negli Stati Uniti e del mais in Argentina.

È cresciuto anche l’indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, che a febbraio risulta più alto del 6,2% rispetto a gennaio. L’incremento è stato favorito dall’aumento delle quotazioni internazionali del burro, del formaggio e del latte in polvere intero e scremato, determinato da una forte domanda globale e da una produzione di latte inferiore alle attese in Nuova Zelanda.

L’indice Fao del prezzo della carne è invece rimasto sostanzialmente invariato. La riduzione dei prezzi della carne di pollame, diminuiti per il quarto mese consecutivo, sono stati infatti compensati dall’aumento delle quotazioni delle carni bovine.

L’indice Fao dei prezzi degli oli vegetali è sceso del 3,1%, raggiungendo il livello più basso degli ultimi 19 mesi, a causa delle prospettive di un crescente surplus di produzione globale nell’anno in corso. Sono diminuiti soprattutto i prezzi dell’olio di palma, a causa dell’aumento delle scorte in Malesia e Indonesia, mentre le aspettative di frantumazioni di soia record negli Stati Uniti hanno pesato sulle quotazioni dei semi di soia.

È diminuito anche l’indice Fao dei prezzi dello zucchero, sceso del 3,4%, che ha registrato il livello minimo degli ultimi due anni. I principali produttori, come la Tailandia e l’India, hanno continuato a espandere la produzione. Inoltre, gli operatori del mercato sono in allerta per il forte aumento della produzione nell’Unione Europea, dovuta al brusco incremento dei raccolti di barbabietole dopo la rimozione delle quote di produzione dell’anno scorso.

 

Foto: Pixabay

redazione