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Materie prime, aumentano offerta e domanda

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La produzione globale di materie prime agricole è abbondante, ma lo è anche la domanda. Ad affermarlo è stato David Hightower, fondatore di Hightower Report, in occasione del convegno: “2016 Global grain conference” che si è tenuto a novembre a Ginevra (Svizzera). L’esperto ha evidenziato, per esempio, che il mercato della soia è caratterizzato da ingenti raccolti e da grandi rendimenti.

Hightower sostiene che i paesi del sud-est asiatico avranno un ruolo crescente per il comparto agricolo. In queste zone le importazioni di grano, necessarie per sfamare 665 milioni di abitanti, crescono infatti del 12% l’anno. “In quest’area sono aumentate la domanda e l’offerta – come dimostrato dalla produzione della palma -, un fattore importante per i mercati dei cereali”.

Lo specialista evidenzia che i prezzi del grano statunitensi sono influenzati anche dal clima presente sul territorio sudamericano. Osserva che una produzione globale record può ridurre le quotazioni, ma eventi climatici inattesi nei paesi del Sud America potrebbero cambiare la situazione entro la fine della stagione. Lo stesso discorso vale anche per quanto riguarda le quantità prodotte e le scorte presenti a livello mondiale. Hightower ritiene che la produzione di cereali negli Stati Uniti dovrebbe raggiungere valori record, ma potrebbe non essere sufficiente a soddisfare la domanda. Di conseguenza, in quest’ambito svolgerebbe un ruolo fondamentale il raccolto di Brasile e Argentina.

Per quanto riguarda l’impiego dei cereali nell’ambito dell’alimentazione animale, Hightower precisa che i mangimi per maiali sono molto richiesti in Cina. “In Cina la questione riveste molta importanza – ha osservato l’esperto -. Gli esperti cinesi di zootecnia affermano che la richiesta di mangimi non dovrebbe scendere, a meno che si diffonda una malattia che riduca il numero dei capi. Tuttavia, adesso sono disponibili vaccini e pratiche di allevamento che riducono il rischio di andare incontro a questo genere di minacce”.

 

Foto: Pixabay

red.