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Mercato avicolo, nel 2018 cala produzione ma crescono consumi domestici

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carne avicola

Nel 2018 il mercato avicolo è stato caratterizzato da un calo della produzione, ma anche da un aumento dei consumi domestici. Lo comunica l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), precisando che lo scorso anno la produzione di carni avicole in Italia si è fermata a 1.283.000 tonnellate, registrando una flessione del 3,1% rispetto al 2017, mentre la spesa delle famiglie italiane per l’acquisto di questi prodotti è cresciuta del 3,6%.

Produzione – L’Istituto sottolinea che la produzione di carne di pollo è stata pari a 931.000 tonnellate, il 3% in meno rispetto all’anno precedente. La produzione di carne di tacchino è diminuita ancor di più: con 296.000 tonnellate, ha riportato un calo del 4,2% rispetto al 2017, toccando i livelli minimi degli ultimi 4 anni.

Consumi – In generale i consumi hanno registrato una contrazione: nel 2018 sono stati consumati 19,7 kg pro-capite di carni avicole rispetto ai 20,3 kg pro-capite consumati nel 2017. La flessione ha però riguardato principalmente i canali ho.re.ca., presso i quali hanno ripreso quota le carni rosse. Secondo i dati Nielsen Consumer Panel, i consumi domestici hanno invece mostrato un leggero rialzo: i volumi totali sono aumentati dello 0,6%, mentre la spesa del 3,6%. La crescita è stata supportata esclusivamente dai consumi delle carni elaborate (prodotti panati o a elevato valore aggiunto), che nel 2018 sono cresciuti del 9,3% in volume e del 10% in valore. Hanno quindi compensato la flessione registrata dai consumi delle carni avicole naturali, diminuiti dell’1,5 % in volume – anche se la spesa è aumentata dell’1,5% grazie ai prezzi più elevati.

Prezzi – Nel 2018 le quotazioni della carne di pollo sono cresciute dell’1,7% rispetto al 2017, mentre quelle della carne di tacchino dell’1,4%. L’Istituto evidenzia che questi aumenti sono stati estesi alla fase ingrosso e distribuzione.

Punti di forza del comparto avicolo – L’Ismea sottolinea che il valore ai prezzi di base del settore è superiore a 4 miliardi, con un’incidenza dell’8,2% sul totale del settore agricolo. Inoltre, il comparto presenta un’elevata autosufficienza, considerato che il 99% delle carni bianche consumate in Italia proviene da allevamenti nazionali, e un tasso di autoapprovvigionamento superiore al 100% (nel 2018: 107%). Infine, la filiera totalmente integrata esprime un sistema produttivo in grado di garantire il controllo dell’intero processo, con maggiori garanzie in termini di sanità, sicurezza e minor costi di intermediazione (a garanzia di una giusta redditività per tutti gli anelli della filiera).

 

Foto: Pixabay

redazione