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Ministero della Salute, i controlli nella filiera della carne

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La filiera delle carni è oggetto di sistematici controlli eseguiti dai Carabinieri dei N.A.S. nell’ambito di una pianificazione annuale concordata con il Ministro della Salute. Obiettivi dei servizi sono gli allevamenti, i mangimifici, le industrie di macellazione e trasformazione nonché le strutture di vendita all’ingrosso e al dettaglio. Le verifiche mirano ad accertare il possesso dei necessari requisiti igienico strutturali ed il rispetto delle normative di settore, sia di derivazione europea che nazionale e tendono. Nell’ambito della strategia operativa dei N.A.S., si inseriscono i controlli eseguiti annualmente  e che hanno riguardato, tra le altre, anche alcune aziende oggetto di servizi televisivi nel corso dei quali sono state denunciate presunte situazioni pregiudizievoli per il benessere degli animali.

Nell’ultimo triennio, di concerto con il Ministero della salute, i Carabinieri dei NAS hanno predisposto mirati controlli negli allevamenti intensivi di animali da reddito, diretti a prevenire e reprimere trattamenti illeciti praticati sugli animali, effettuati sia mediante l’abuso di farmaci veterinari regolarmente registrati, che di sostanze farmacologicamente attive vietate (sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste), potenzialmente pericolose sia per la salute degli animali che per quella umana, con particolare riferimento a: tenuta degli animali nei siti (spazi dedicati – condizioni igienico-sanitarie); sovraffollamento; stato di nutrizione e di salute degli animali; utilizzo di mangimi deteriorati; utilizzo di anabolizzanti o di altre sostanze non consentite; identificazione degli animali; sterilizzazioni e vaccinazioni; condizioni di trasporto; metodi di stordimento e di macellazione e macellazione clandestina di ovini, solitamente agnelloni fino a 6 mesi di vita, venduti in nero dagli allevatori. Nel periodo 2015-17 i controlli sull’intera filiera produttiva (importazione, allevamento, macellazione, distribuzione e vendita al dettaglio) sono stati pari a 9.293 a seguito dei quali sono state riscontrate 2.955 irregolarità, segnalate 2.109 persone alle autorità Amministrative e 623 a quelle Giudiziarie. Le sanzioni penali sono state 1.296 mentre quelle amministrative 3.821 per un importo di € 4,3 mln. Il valore delle strutture, dei capi e dei prodotti sottoposti a sequestro è stato pari a € 225 mln.

Nell’anno 2015 i controlli mirati agli allevamenti sono stati complessivamente n. 1.143, nel corso dei quali sono state rilevate 328 non conformità a seguito delle quali sono state segnalate 259 persone alle Autorità Amministrative e 129 all’Autorità Giudiziaria. Le sanzioni penali irrogate sono state pari a 326 mentre quelle amministrative 322, per un valore economico di € 735.600,00. Nel 2016 si è registrato, rispetto all’anno precedente, un incremento dei controlli, che hanno portato complessivamente a 1.916 verifiche, da cui sono conseguite 424 irregolarità. Sensibile è stato anche l’aumento delle persone segnalate all’Autorità Amministrativa (292), nonché le sanzioni pari a € 793.400,00.

Particolarmente utile è stata la collaborazione instaurata con le associazioni di categoria, anche dello specifico settore, in tema di controlli volti a garantire la salubrità degli alimenti destinati al consumatore finale e le previste condizioni igienico sanitarie degli allevamenti e delle aziende di trasformazione, senza trascurare il benessere degli animali. Inoltre, d’intesa con la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, sono stati eseguiti mirati controlli anche per contrastare l’insorgere e la diffusione di malattie infettive sul patrimonio zootecnico. Il quadro di situazione, che deriva dal complesso delle attività svolte sul campo evidenzia, rispetto al totale delle irregolarità amministrative rilevate, soprattutto l’inosservanza delle norme sull’identificazione dei bovini (28%), la carenza di condizioni igienico-strutturali (25%), le norme sulla produzione e l’igiene dei mangimi (13%), sui criteri di protezione negli allevamenti e nei trasporti (2%) e l’uso dei farmaci veterinari (3%). Sotto il profilo penale, le inosservanze significative riguardano, il maltrattamento (10%), la ricettazione (8%) e l’abbandono degli animali (3%).

 

Foto: Pixabay

red.