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Mirco Carloni, Presidente ComAgri: “Necessaria la sostenibilità della filiera agroalimentare. Qualità nostro punto di forza “

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di Miriam Cesta, redazione

Dare maggiore spazio ai giovani che rappresentano il futuro dell’agricoltura, affrontare il problema della siccità in modo sostenibile e investire sempre più su importanti temi zootecnici come il benessere degli animali. Sono alcuni degli obiettivi che si prefigge Mirco Carloni, Presidente della XIII Commissione parlamentare permanente Agricoltura presso la Camera dei Deputati, affinché il comparto agroalimentare sia sempre più competitivo e allo stesso tempo rispettoso dell’ambiente.

Il comparto agroalimentare è un settore fondamentale per l’economia italiana: quali sono le priorità su cui lavorare per garantire una crescita duratura a questo settore, soprattutto in un periodo delicato come quello che stiamo attraversando a causa di eventi molto importanti accaduti negli ultimi due anni, quali la pandemia da Covid-19 e la guerra russo-ucraina?

Bisogna innanzitutto favorire il ricambio generazionale. Occorrono misure concrete per permettere ai ragazzi l’insediamento e la permanenza nel settore agricolo. È per questo che abbiamo presentato la proposta di legge “Gioventù agricola”. Sono loro i giovani il futuro dell’agricoltura.

Il Made in Italy è simbolo a livello internazionale di qualità e i prodotti che possono vantare questo marchio sono un punto di forza del mercato italiano. Cosa si può fare per difendere questo settore e sfruttarne le potenzialità?

Il nostro punto di forza è la qualità. Bisogna proteggere il prodotto Made in Italy da quello sintetico da laboratorio prodotto dalle multinazionali. Bisogna valorizzare l’eccellenza della nostra produzione e non demonizzare allevatori e agricoltori con una narrazione completamente sbagliata.

La sostenibilità ambientale è una vera e propria sfida: quali sono i punti su cui il sistema produttivo italiano delle filiere agroalimentari dovrebbe prestare maggiore attenzione per garantire la realizzazione di prodotti di qualità e al contempo reggere la sfida della sostenibilità?

C’è bisogno di un cambiamento, di trasformare l’agricoltura. È necessario puntare alla sostenibilità della filiera agroalimentare. Dal trasporto al commercio del cibo, non bisogna tralasciare alcun aspetto. In questo periodo, poi, occorrono soluzioni anche per risolvere e affrontare il problema della siccità in modo sostenibile. È importante, però, che gli obiettivi europei di natura ambientale non vadano a compromettere il lavoro dei nostri agricoltori.

La zootecnia è un settore attualmente al centro di un forte dibattito ambientale. Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale di questo settore, infatti, attualmente si rilevano posizioni contrastanti. A oggi possiamo dire che come Paese abbiamo a disposizione sufficienti risorse per soddisfare le legittime aspettative dei consumatori di avere alimenti sani e di qualità, garantendo al contempo il benessere animale?

Certo. Come ho già detto è sbagliato far passare gli allevatori e gli agricoltori come dei criminali. E bisogna puntare e investire sempre più sul benessere dell’animale e sulla sostenibilità.

È da poco iniziata la nuova legislatura: lei è Presidente della XIII Commissione parlamentare permanente Agricoltura presso la Camera dei Deputati, una commissione che svolge un ruolo centrale per l’economia italiana. Quali obbiettivi si pone di raggiungere da qui alla fine della legislatura? 

Le parole chiave sono – e saranno – ascolto, velocità e semplificazione. Questo è quello che chiedono gli imprenditori agricoli. È importante, infatti, ascoltare le loro esigenze e i loro bisogni. Bisogna, inoltre, favorire il ricambio generazionale, valorizzare il Made in Italy e affrontare i problemi che derivano dal cambiamento climatico come la siccità.

(Intervista apparta sul numero di marzo-aprila di Mangimi&Alimenti)