Nel 2014 le aree destinate alla semina del mais negli Stati Uniti diminuiranno in estensione per la prima volta negli ultimi sei anni, mentre i campi seminati a soia raggiungeranno livelli massimi mai registrati. Le aree destinate alla crescita del grano rimarranno invece, perlopiù, invariate. A sostenerlo è Informa Economics, agenzia mondiale che si occupa di ricerche, analisi, valutazioni e consulenze di mercato, secondo cui il prossimo anno le piantagioni occupate dal mais saranno pari a 92,7 milioni di acri di terreno: una cifra che, se venisse confermata – nonostante risulti elevata secondo gli standard attuali e pari a circa tre volte quella registrata ai tempi della Seconda Guerra Mondiale – sarebbe indice di un forte calo.
Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti la semina di mais quest’anno ha interessato 99,5 milioni di acri: ma dal momento che l’ultima primavera appena trascorsa, insolitamente umida, ha indotto molti produttori ad abbandonare i campi, secondo diversi osservatori la cifra potrebbe essere sovrastimata di almeno 1 milione di acri.
In particolare il terreno liberato dal mais confluirà nei terreni per la soia: il che garantirà a questa coltura, secondo le previsioni di Informa Economics, un record di 83,6 milioni di acri – una cifra superiore di 6,4 milioni di acri rispetto alla stima effettuata dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti per i campi di soia di quest’anno. Per quanto riguarda i campi destinati al grano, arriveranno a 56,7 milioni di acri: una stima di poco superiore rispetto a quella ufficiale di quest’anno, pari a 56,5 milioni di acri.
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m.c.