Home Economia Nel primo trimestre 2016 calano consumi agroalimentari delle famiglie italiane

Nel primo trimestre 2016 calano consumi agroalimentari delle famiglie italiane

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Tra gennaio e marzo 2016, la spesa delle famiglie per gli acquisti agroalimentari è diminuita dello 0,5%. Inoltre, risulta in calo rispetto ai primi tre mesi del 2015. È quanto emerge dal rapporto: “I consumi domestici delle famiglie italiane” pubblicato da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), secondo cui la flessione, che segue alla stasi del 2015 (+0,3% su base annua) e alla riduzione dell’anno precedente (-1,1% nel 2014 rispetto al 2013), riflette le incertezze del mercato. Secondo l’Istituto, la dinamica inflattiva avrebbe infatti celato, in alcune fasi e per alcune tipologie di prodotto, l’andamento calante delle quantità acquistate.

L’Ismea evidenzia che in passato la contrazione dei consumi veniva ricondotta alla riduzione degli sprechi, fenomeno che si presentava durante i tempi di crisi. A partire dal 2015, invece, le dinamiche del mercato evidenziano una rivisitazione della spesa delle famiglie fondata, in molti casi, su scelte salutistiche oltre che economico.

L’Istituto evidenzia che le “scelte di consumo, nella società odierna, sembrano sempre più informate dai processi culturali in atto, che modellano la realtà sociale in cui viviamo, e che concorrono fortemente a definirla”. In questa situazione, al valore economico si affianca quello sociale, per cui la “reputazione” di un prodotto diventa parte fondamentale nella scelta di consumarlo.

I consumi, facendo parte del vissuto quotidiano, sarebbero diventati uno degli ambiti in cui le persone cercano espressione e conferma dei propri valori. Cresce, infatti, il numero dei consumatori vegani e vegetariani, dei fruitori di prodotti biologici, degli acquirenti di prodotti per persone allergiche e intolleranti, degli ambientalisti e dei salutisti in generale. Queste tendenze si riflettono sugli acquisti delle famiglie, come confermano i dati raccolti da Ismea-Nielsen sul primo trimestre 2016.

Foto: © Sherri Camp – Fotolia.com

red.