I prezzi dei prodotti agricoli sono destinati a scendere. Lo prevedono, nel rapporto “Agricultural Outlook 2016-2025”, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), secondo cui l’attuale periodo, caratterizzato da quotazioni elevate, sarebbe ormai giunto al termine.
Il documento stima che nel prossimo decennio i prezzi agricoli (al netto dell’inflazione) dovrebbero restare relativamente bassi, anche se non esclude la probabilità di una forte oscillazione delle quotazioni. Prevede, inoltre, che il volume del commercio agricolo mondiale dovrebbe crescere dell’1,8% annuo durante i prossimi dieci anni.
Il rapporto evidenzia che i prezzi dei prodotti di origine animale dovrebbero aumentare più di quelli dei prodotti agricoli. È, infatti, previsto che il graduale aumento del reddito, registrato nelle economie emergenti, determinerà una crescita della domanda di carne, pesce e pollame. Questo determinerà un incremento delle quotazioni di questi prodotti.
Fao e Ocse prevedono, inoltre, che l’aumento della domanda mondiale di derrate alimentari e di mangimi per animali, trainato dalla crescita demografica, verrà soddisfatto principalmente tramite l’aumento della produttività. Il miglioramento della resa dei raccolti dovrebbe essere responsabile, infatti, di circa l’80% dell’incremento della produzione agricola. Questo determinerà effetti positivi: la crescita dell’offerta alimentare prevista si tradurrà in una riduzione del numero globale di persone sotto-nutrite, che da circa 800 milioni dovrebbero scendere, nel 2025, a meno di 650 milioni.
“Anche se stiamo attraversando un periodo in cui i prezzi agricoli sono tendenzialmente ridotti, non dobbiamo abbassare la guardia perché i cambiamenti nei mercati possono essere repentini – dichiara Angel Gurría, Segretario Generale dell’Ocse -. La priorità fondamentale per i governi nel contesto attuale è quella di attuare politiche che aumentino la produttività agricola in maniera coerente e sostenibile. Indirizzare le nostre politiche agricole sulla strada giusta è cruciale per porre fine alla fame e alla denutrizione negli anni a venire”.
“È necessaria una crescita significativa della produzione per soddisfare la crescente domanda di cibo, mangimi e materie prime, che dev’essere effettuata in maniera sostenibile – afferma José Graziano da Silva, Direttore Generale della Fao -. Confidiamo nel fatto che la maggior parte della domanda futura di beni agricoli primari verrà soddisfatta principalmente tramite l’aumento della produttività piuttosto che con l’espansione delle aree coltivate o con l’incremento degli allevamenti”.
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