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Pareri scientifici dell’EfsaVitamina A e rischio per i consumatori

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A novembre 2008 il gruppo FEEDAP, che nell’ambito dell’EFSA si occupa di additivi, prodotti e sostanze usati nei mangimi, ha pubblicato un parere scientifico concernente il rischio, a cui sono esposti i consumatori, derivante dall’utilizzo della vitamina A nell’alimentazione animale.
Il FEEDAP è giunto alla conclusione che, al fine di tutelare la salute dei consumatori, è necessario rivedere al ribasso i limiti di legge per la presenza di vitamina A nei mangimi. Viene inoltre ritenuto necessario sensibilizzare i consumatori in merito ai rischi dell’assunzione eccessiva di vitamina A preformata.


Sulla base della bibliografia esistente, il FEEDAP ha confermato che il limite massimo di 3.000 µg di RE (retinolo equivalenti) per giorno, provenienti da vitamina A preformata, risulta essere ancora efficace ed adeguato in relazione all’alimentazione umana. Tale limite scende a 1.500 µg di RE/giorno per le persone più a rischio di osteoporosi e di frattura delle ossa (in particolare per le donne in post-menopausa).
Qualora venissero superati i limiti massimi di riferimento, la vitamina A tal quale (retinolo e suoi esteri), anche detta “preformata”, può rappresentare un rischio per la salute dell’uomo.
La vitamina A preformata si trova esclusivamente negli alimenti di origine animale ed è stato rilevato che circa la metà dell’assunzione di vitamina A totale, nei consumatori europei, deriva dall’assunzione di vitamina A preformata presente negli alimenti di origine animale.
Le principali vie di assunzione della vitamina A preformata sono rappresentate dal consumo di fegato e latte, compresi tutti i prodotti lattiero-caseari. A tal proposito, il FEEDAP ha stimato altamente improbabile che i consumatori possano superare il limite massimo giornaliero (3000 µg di RE/giorno) attraverso l’assunzione esclusiva di latte e di prodotti lattiero-caseari, mentre ritiene che il rischio di superare il limite massimo per la vitamina A preformata è prevalentemente da associare al consumo di fegato e di integratori contenenti vitamina A.
Lo studio condotto dal FEEDAP ha stimato le dosi massime di vitamina A nei mangimi preformata/giorno per le principali specie animali allevate, in modo da valutare la validità dei limiti massimi di legge previsti per i mangimi.


E’ importante notare come per alcune specie (polli da ingrasso, tacchini da ingrasso, suini da ingrasso e bovini da ingrasso) siano consigliati valori massimi inferiori a quelli in vigore.
Inoltre il FEEDAP ritiene opportuno predisporre dei limiti massimi anche per ulteriori specie o categorie di animali.
Per i pesci e le specie minori (altri volatili da cortile, altri ruminanti, conigli e cavalli), i dati a disposizione non hanno consentito di poter valutare l’esposizione massima con la dovuta precisione.
Al riguardo, si ritiene che i limiti proposti dal FEEDAP per i mangimi non portino ad una risoluzione definitiva del rischio, per il consumatore, derivante dall’assunzione di dosi eccessive di vitamina A. Questo perché la fonte di vitamina A è solamente in parte rappresentata dai prodotti di origine animale. Considerando infatti che una buona parte della vitamina A preformata viene assunta tramite integratori alimentari, non è sufficiente appellarsi al solo buon senso del consumatore per prevenire i rischi di dosi eccessive di vitamina A, ma sarebbe auspicabile una migliore regolamentazione in materia.

Pubblicato: Aprile-Giugno 2009

 Foto: Pixabay

Michele Fusillo – Assalzoo