Avviato un piano internazionale per debellare la peste dei piccoli ruminanti (Ppr), una patologia molto contagiosa che colpisce gli ovini e i caprini. L’iniziativa, che prevede lo stanziamento di 996.4 milioni di dollari, è stata promossa dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) e dall’Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie). L’obiettivo è quello di sradicare la Ppr entro il 2030.
“Sradicare la PPR avrà un impatto molto positivo sulla vita delle comunità pastorali di tutti i paesi in via di sviluppo e sosterrà direttamente gli sforzi compiuti a livello mondiale per porre fine alla fame e alla povertà entro il 2030 – afferma José Graziano da Silva, Direttore Generale della Fao -. Quando si tratta di malattie animali virali, vanno tenute in debita considerazione le minacce che esse rappresentano per la salute umana. Ma i loro effetti sulla crescita economica, sulle condizioni di vita degli esseri umani, sull’alimentazione di qualità e sulla sicurezza alimentare possono essere altrettanto devastanti. Ecco perché questa campagna ha bisogno di un ampio sostegno”.
La Ppr è stata identificata per la prima volta nel 1942 in Costa d’Avorio. Da allora si è diffusa in circa 70 paesi in Africa, Medio Oriente e Asia, dove risiede oltre l’80% degli ovini e dei caprini di tutto il mondo. Secondo le stime, ogni anno questa patologia causa un danno economico compreso tra 1,4 e 2,1 miliardi di dollari. La malattia è, infatti, letale per i piccoli ruminanti: uccide fino al 90% degli animali contagiati. Tuttavia, può essere prevenuta facilmente attraverso la somministrazione di vaccini poco costosi, che proteggono l’animale per tutta la vita.
Il piano prevede l’adozione di diverse iniziative: sensibilizzazione degli allevatori; potenziamento dei servizi sanitari veterinari nazionali e dei sistemi di controllo della Ppr e di altre malattie; realizzazione di campagne di vaccinazione mirate. La Fao e l’Oie coordineranno insieme gli sforzi globali di governi, organizzazioni regionali, istituti di ricerca, partner di finanziamento e proprietari di animali attraverso il “Segretariato globale congiunto per la Ppr”, che si trova a Roma. L’iniziativa intende riprodurre gli sforzi e i risultati della campagna di eradicazione della “peste bovina”, una malattia simile che colpisce bovini, bufali e la fauna selvatica, che si è conclusa nel 2011 con la dichiarazione di “liberazione dalla malattia a livello globale”.
“Abbiamo a disposizione standard internazionali per la sorveglianza e la diagnosi della PPR, un sistema globale per segnalare i focolai, e vaccini altamente efficaci se applicati in modo appropriato – dichiara Monique Eliot, Direttore Generale dell’Oie -. Abbiamo anche standard internazionali per prevenire la diffusione attraverso il commercio, per riconoscere ufficialmente i programmi di controllo dei paesi membri, e il loro status di liberi dalla malattia quando questi programmi hanno successo. Così tutti gli strumenti sono a nostra disposizione, e sono integrati nel piano. Un’attuazione di successo ora si basa sulla capacità dei servizi veterinari a livello nazionale. L’Oie s’impegna a fornire ai paesi supporto continuo”.
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