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Piccolo paese, ma grande esportatore: il caso Olanda

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L’Olanda rappresenta uno dei maggiori esportatori mondiali di prodotti alimentari. Inoltre, costituisce il cuore del commercio europeo dei cereali, che giungono nel Paese da tutte le parti del mondo e da qui partono verso il resto dell’Europa. Lo evidenzia un editoriale pubblicato sul sito World Grain, secondo cui i Paesi Bassi hanno adottato un approccio pragmatico per regolamentare il settore agricolo, che si concentra sulla rilevanza dell’agricoltura e della produzione di cibo per la crescita economica del Paese.

Secondo Coceral (European association representing the trade in cereals, rice, feedstuffs, oilseeds, olive oil, oils and fats and agrosupply), nel 2016 l’Olanda ha prodotto 1.543 milioni di tonnellate di cereali, registrando un calo rispetto al 2015, quanto il raccolto era stato di 1,889 milioni di tonnellate. In particolare, nel 2016 ha prodotto 1,06 milioni di tonnellate di grano (l’anno precedente 1,359 milioni), 215.000 tonnellate di orzo ( 219.000 tonnellate nel 2015), 250.000 tonnellate di mais (280.000 tonnellate nel 2015), 10.000 tonnellate di segale (stessa quantità dell’anno precedente), 9.000 tonnellate di avena (10.000 tonnellate nel 2015) e 15.000 tonnellate di semi di colza (l’anno precedente la produzione si era fermata a 7.000 tonnellate).

L’Olanda è anche un regolare importatore di mais. Negli ultimi tre anni ha importato, in media, 5 milioni di tonnellate del cereale e ne ha prodotto 200.000 tonnellate. Le esportazioni si limitano a circa 500.000 tonnellate. La maggior parte delle importazioni sono destinate al consumo interno (4,7 milioni di tonnellate), di cui circa il 70% viene utilizzato per la realizzazione dei mangimi, mentre il 30% per l’alimentazione umana.

Nel 2014, l’Olanda si è classificata al secondo posto, dietro gli Stati Uniti, nella classifica dei maggiori esportatori mondiali di prodotti agricoli, seguita da Germania, Brasile e Francia. Ha conservato questo primato anche nel 2015, quando le esportazioni hanno raggiunto un valore di 82,4 miliardi di euro, circa 700 mila euro in più (quasi l’1%) rispetto all’anno prima. Il principale partner commerciale del Paese all’interno dell’Unione Europea resta la Germania.

Nonostante la superficie dei Paesi Bassi sia poco estesa, il clima temperato, i terreni fertili e la specializzazione della forza-lavoro fanno sì che la nazione rappresenti un produttore agricolo molto efficiente. Questo è anche merito della presenza del Porto di Rotterdam, che costituisce il maggiore porto d’Europa per volume d’affari, e della confluenza di quattro grandi fiumi.

redazione