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Pre-Vertice sui sistemi alimentari: Dieta mediterranea e lotta alla fame

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Trasformare i sistemi alimentari in modo che siano più inclusivi: è questo l’appello rivolto a governi ed istituzioni internazionali da popolazioni indigene, difensori dei diritti delle donne e dei bambini, da accademici durante il pre-Vertice sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite che si è da poco concluso nella sede di Fao, a Roma.

Presentato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, come il “Vertice dei popoli”, la tre giorni preparatoria del vertice di settembre ha dedicato un focus sui diritti di proprietà della terra, sul ruolo e i diritti delle popolazioni indigene, sui legami tra il settore umanitario e quello dello sviluppo, oltre alla necessità che i sistemi alimentari rispettino la parità di genere.

Nello specifico il Pre-Vertice Fao mira a:

  • Riunire le migliori idee di tutte le strutture partecipanti al Vertice, individuando anche le priorità e sintetizzando una visione comune che sarà al centro della dichiarazione di azione del Segretario Generale dell’ONU al Vertice.
  • Rappresentare un momento di impegno per governi, imprese, società civile e altri attori in cui annunciare nuove azioni per sostenere la trasformazione dei sistemi alimentari e promuovere soluzioni rivoluzionarie attraverso la collaborazione tra più stakeholders.
  • Fornire ai Capi di Stato e ad altri leader del settore pubblico e privato l’opportunità di presentare e promuovere i propri impegni e definire una linea di leadership.
  • Promuovere un discorso e una narrazione universali che pongano i sistemi alimentari al centro degli sforzi globali per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, con un notevole impegno virtuale e una campagna coordinata di sensibilizzazione e comunicazione in tutto il mondo.
  • Promuovere un senso di comunità e mobilitare gli investimenti pubblici e privati ​​per guidare la trasformazione dei sistemi alimentari dando la priorità a soluzioni innovative.
L’impegno dell’Italia

“La crisi globale ha spinto milioni di persone al di sotto della soglia di povertà”. Queste le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi intervenuto al pre-Vertice. “Condizioni meteorologiche estreme e interruzioni degli approvvigionamenti hanno contribuito all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Di conseguenza la piaga della malnutrizione si sta diffondendo. La malnutrizione in tutte le sue forme è diventata la causa principale di malattie e di morte”.  

Ammonisce Draghi: “Nel 2019, erano circa 690 milioni nel mondo le persone che soffrivano di fame”, ma la pandemia “farà crescere il numero delle persone che soffrono di malnutrizione di 130 milioni, portando il totale a oltre 800 milioni. La crisi sanitaria ha generato una crisi alimentare“.

Si concentra sul valore della Dieta mediterranea il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli: “Oltre a essere un elenco di alimenti da assumere consigliati in tipologia e quantità, è in realtà un vero e proprio stile di vita, riconosciuta patrimonio dell’Unesco”.

“In definitiva, la vera risposta per contrastare il cibo provatamente malsano – ha dichiarato Patuanelli – quello che viene definito cibo spazzatura (industrializzato, manipolato e standardizzato) è il ritorno alle tradizioni immerse nella modernità: con prodotti a indicazioni geografiche, che esaltano il territorio, ecosostenibili e con la tendenza alla scelta della Dieta mediterranea intesa come stile di vita”.

Torna invece sui tema dell’accesso al cibo il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Rappresenta una delle grandi sfide delle nostre società resa ancora più importante ed urgente dai devastanti effetti della pandemia sulle catene alimentari”. “L’impegno italiano per la sicurezza alimentare e la nutrizione non nasce oggi” e “poggia su una cultura millenaria del cibo”, ha ricordato Di Maio, sottolineando che “in Italia il cibo è anzitutto cultura”.

Foto: © carballo_Fotolia