Nel 2016 i prezzi del mercato agricolo sono diminuiti in media del 5,2% rispetto al 2015. Lo evidenzia l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), precisando che l’anno si è però chiuso registrando un rialzo: a dicembre le quotazioni sono salite del 7% su base annua.
L’Indice mensile di dicembre è infatti salito a 119,9 (base 2010=100), mostrando una crescita dell’1,9% rispetto a novembre e del 7% rispetto a dicembre 2015. A sostenere i listini hanno contribuito in particolare gli oli di oliva, gli ortaggi e i semi oleosi, mentre i prezzi all’origine di cereali e vini sono diminuiti sia su base mensile, sia su base annua.
Nonostante i recuperi di fine anno, ha chiuso con una flessione del 4% anche l’indice dei prodotti lattiero-caseari. I prezzi del bestiame vivo hanno invece mostrato, nel complesso, una migliore tenuta, limitando i ribassi a un meno 0,8%.
Anche l’Indice “core” – che viene calcolato senza includere i prodotti ortofrutticoli, che rappresentano le componenti meno stabili del mercato – ha registrato a dicembre un aumento del 3,7% su base annua. Tuttavia, in media nel 2016 i listini del comparto agricolo sono diminuiti del 5,2% rispetto al 2015. In particolare, il prezzo dei vegetali è diminuito del 6,7%, mentre quello dei prodotti zootecnici è sceso del 3,1%. Le flessioni più rilevanti sono state registrate dalle quotazioni dei cereali (ridotti in media dell’11,6%), degli oli di oliva (scesi del 18,5%), della frutta (diminuiti del 4,9%) e degli ortaggi (calati del 3,9%).
Secondo l’Istituto i mercati agricoli hanno risentito degli squilibri registrati soprattutto nella prima metà dell’anno, dovuti a situazioni di surplus produttivo in diversi comparti. Inoltre, hanno pesato anche le persistenti difficoltà associate a una maggiore pressione dell’offerta estera e a una domanda internazionale meno vivace rispetto al 2015.
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